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Torna a parlare Carlos Tevez. Il centravanti argentino, che poche settimane fa aveva annunciato il suo addio al Manchester City, ha rilasciato una lunga intervista al News of The World, riportata in anteprima da fcinter1908.it, chiarendo nuovamente il suo punto di vista:
"Lo sceicco Mansour ha fatto molti sacrifici per tenermi al City e, se dovessi restare, sarebbe per lui", ha esordito l'Apache.
"Mi ha acquistato, mi vuole tenere ma, allo stesso tempo, mi ha detto di fare tutto quello di cui ho bisogno per essere felice. Mi ha detto: se vuoi andare via, puoi andare. Non c'è una scadenza: dipende da me".
Tevez aveva già chiesto la cessione in inverno, nonostante l'offerta di rinnovo del club: "Mi hanno offerto il rinnovo a dicembre, ma io ho rifiutato. Alla fine della stagione mi hanno fatto un'altra offerta ma al momento non so se accettare o meno".
"Ci sono altre possibilità ma se non dovessi giocare in squadre come Real, Barcellona o Inter non sarebbe un vuoto insopportabile per me. Non ci sono problemi qui: Manchester è la mia seconda casa".
Tevez non ha rimorsi per quanto riguarda la sua richiesta di cessione, fatta a dicembre: "No, nessun rimorso. C'era una situazione creata da qualcuno all'interno della società. Mi hanno promesso qualcosa per sei mesi e non hanno mantenuto la promessa. Per cui, dopo sei mesi di promesse, perché dovrei credere loro adesso? Non lo faccio. Non rivolgerò mai più la parola a queste persone (si parla di Gary Cook, attuale amministratore delegato del City ndr).
"Io parlo direttamente con lo sceicco Mansour, con nessun altro. Sono rimasto a dicembre per i tifosi, perché mi rispettano. Io non ho alcun problema con i tifosi, sono tutti molto rispettosi.
"Mancini? Abbiamo avuto delle discussioni ma non è un grande problema. E' un grande allenatore. Sono cose che succedono al momento, cose sciocche che accadono quando tutti stiamo lavorando per il bene del team. Non siamo amici ma abbiamo un rapporto professionale. Come capitano e allenatore, è ovvio che parliamo. Non sono mai arrivato in ritardi, sono disciplinato e professionale. Rispetto le regole. Non so se Mancini crei tensioni all'interno dello spogliatoio, forse è il suo modo di tirare fuori il meglio dai giocatori.
"La mia famiglia? E' tutto. La gente dice che dovrei essere felice perché ho tutto, ma quando lascio le mie bambine all'aeroporto è terribile. I soldi risolvono tutto? I soldi non risolvono niente. Voglio rimanere altri tre anni in Europa per poi tornare a Buenos Aires. Lo scorso dicembre, quando ho detto di voler lasciare il calcio, ero serio".
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