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Antonello: “Oaktree? Passaggio naturale, lotteremo per vincere. Su stadio e Rozzano…”

Marco Astori Redattore 
Alessandro Antonello, CEO Corporate dell'Inter, è intervenuto al Festival della Serie A a Parma. Ecco le sue parole

Alessandro Antonello, CEO Corporate dell'Inter, è intervenuto al Festival della Serie A a Parma. Ecco le sue parole sul cambio di proprietà da Suning a Oaktree: "Prima abbiamo celebrato la seconda stella, frutto di un lavoro importante impostato negli ultimi anni con una squadra che ha giocato un calcio spettacolare: il lavoro fatto dall'area sportiva è stato molto importante. Il modo in cui è stato vinto lo scudetto ci ha reso ancor più orgogliosi: vincere la seconda stella dopo 58 anni nel derby ha reso il tutto memorabile. Il cambio di proprietà? Oaktree era presente da tre anni, ci conosceva: il messaggio è stato di continuità e stabilità. E' avvenuto in modo naturale, gli interlocutori si conoscevano: le ambizioni del club non sono modificate, le obiettivo è quello di lottare per le posizioni più alte. Questa è la nostra storia, ci auguriamo che questo nuovo capitolo prosegua all'insegna dei successi degli ultimi anni.

Il principio che ha guidato la governance negli ultimi anni e quello che affronteremo nei prossimi anni è il concetto di delega ai manager: faccio poi i complimenti a Marotta, la nomina è sinonimo di continuità, garanzia ed esperienza. Dare fiducia ai manager che hanno operato negli ultimi anni è un elemento comune indipendentemente dalla proprietà: quando vengono riconosciute le competenze, il resto viene da sè.

Lo stadio? E' sotto gli occhi di tutti il problema in questo paese: gli impatti burocratici non aiutano gli investitori. Abbiamo presentato un progetto nel 2019 e ancora oggi siamo in una piena discussione e non abbiamo ancora visto la fine dell'iter procedurale. Siamo stati costretti ad un piano B, avere un impianto di proprietà a Rozzano: abbiamo un'esclusiva fino a gennaio. L'alternativa è quella di una possibile ristrutturazione di San Siro che Sala ha messo in mano a WeBuild, i risultati li vedremo a fine giugno. La cosa fondamentale è dare la possibilità a club come il nostro di competere a livello internazionale: senza infrastrutture è sempre più difficile, i ricavi da stadio sono troppi importanti. Ai tifosi dico che è necessario avere infrastrutture moderne per gioire in un ambiente consono per un'esperienza che oggi San Siro garantisce ma con lacune dovute agli anni.

Le tante competizioni? "Questo è un fenomeno che risale a 2-3 anni fa e che forse viene affrontato oggi in modo molto importante. È chiaro che un club di calcio debba sempre aspirare alle competizioni sportive, essere presente con l'obiettivo di vincere: questo è lo sport, e un club come il nostro deve essere presente a tutte le competizioni cercando di fare il meglio e raggiungere i più alti risultati. Poi è chiaro che l'interesse del nostro club e di tutti i club è la tutela della salute dei calciatori, quindi combinare un impegno prolungato dei calciatori con la salute fisica, e questo forse è l'aspetto che ci interessa di più tutelare. Dall'altro lato non possiamo rinunciare a competizioni che per il lustro e per l'opportunità di dare al club una visibilità a livello internazionale, sottrarsi sarebbe un po' violare la nostra identità: essere presenti su tutti i palcoscenici e cercare di ottenere risultati importanti. La salute dei giocatori è comunque una delle priorità che come club abbiamo, ed è per questo che la rosa che abbiamo costruito per vincere in Italia, è una rosa che riteniamo in grado di affrontare gli impegni che dovremo affrontare nella prossima stagione".