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Se poi questi territori non li coltivi e non li domini, se non cerchi di tenerli vivi, è chiaro che si perdono i contatti e il valore, e di conseguenza altre leghe più strutturate sono riuscite ad accaparrarsi questi mercati. Noi dobbiamo tornare a investire sul territorio internazionale, anche perché abbiamo un appeal che altri campionati non hanno. Negli ultimi 4 anni 4 squadre diverse hanno vinto il campionato italiano, alternandosi fino all'ultima giornata. Quest'anno grande merito al Napoli, ma sulla partecipazione alle coppe europee fino all'ultima giornata il campionato è rimasto aperto. Le competizioni europee sono fondamentali per i club, le risorse economiche che mettono a disposizione sono fondamentali per competere.
STADIO - Siamo sempre stati coerenti, abbiamo sempre creduto che un nuovo impianto fosse la scelta corretta. Crediamo che la valenza di essere a San Siro è anche il legame storico dell'area, quindi poter dotare il club di un impianto moderno può dare ai tifosi un'esperienza in cui i tifosi possono godere di uno spettacolo non solo nei 90 minuti, ma anche prima e dopo e che si possa vivere 7 giorni su 7. E' chiaro che i vincoli ci sono, l'amministrazione ha fatto tutti i passaggi e dopo quattro anni siamo ancora a chiederci se è possibile avere l'ok per un impianto: siamo ancora soggetti della verifica del vincolo sul secondo anello, dovrebbe scattare nel 2025. Anche in questo dimostriamo dove il nostro genio italico riesce a portarci (ride, ndr). Noi ogni anno perdiamo 50/60 milioni per club: sono risorse che servirebbero per rinforzare la squadra e competere a livello europeo.
Noi crediamo che San Siro sia il luogo adatto: nel momento in cui costruiremo un nuovo impianto che abbia le stesse caratteristiche emozionali di San Siro ma che sia moderno, credo che i tifosi sono intelligenti e credo possano immaginarsi che il nuovo stadio sia altrettanto bello ed entusiasmante. Ci siamo sorpresi anche noi, c'era tanto entusiasmo ad inizio percorso: in quattro anni in una città come Milano non abbiamo ancora una risposta ancora oggi. La capienza? Venivamo da anni in cui la media era più bassa, abbiamo già alzato a 70mila persone nella rivisitazione del progetto esecutivo: riteniamo sia la soglia corretta. Possiamo pensare di avere uno stadio anche da 100mila persone, però dobbiamo essere in grado di avere una percentuale di occupazione costante: 70mila è la dimensione corretta per Milano. E' vero che post-pandemia abbiamo avuto numeri importanti perché da 7 anni l'Inter è prima per partecipazione superando i 72mila posti. Dire che non abbiamo fatto impresa mi trova in disaccordo totale: io lavoro personalmente da quattro anni sul progetto. Se un imprenditore e una proprietà lavorano per fare impresa ma non viene data l'opportunità di farlo, si può dire tutto: noi la volontà di fare impresa ce l'abbiamo. Se non possiamo farlo a Milano, lo faremo da un'altra parte".
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