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Dallo psicodramma al delirio: Inzaghi scopre il lato migliore della Pazza Inter
La Pazza Inter è tornata. O meglio: non se n'è mai andata. E forse tutto questo è un bene, in un campionato totalmente illogico come questo. I nerazzurri finiscono all'inferno, vanno sotto di due gol, risalgono in paradiso, vincono 4-2 e lanciano un segnale chiarissimo: mai dare per spacciata questa squadra. Un messaggio per il Milan, chiamato ora a rispondere su un campo tutt'altro che semplice come quello di Verona; per i tifosi più disfattisti, pronti a scaricare tutta la loro frustrazione su calciatori, staff tecnico e dirigenza dopo la traumatica mezz'ora iniziale; ma anche, e soprattutto, allo stesso Inzaghi.
Il tecnico interista aveva respinto con forza le parole "Pazza Inter", ribadendo con fierezza i traguardi fin qui raggiunti: "Se è pazza e vince le Supercoppa, va agli ottavi di Champions, è ancora in corsa per il campionato ed è in finale di Coppa Italia allora speriamo sia sempre pazza così". Ma evidentemente certi elementi fanno parte della natura intrinseca di questo club. E oggi, alla luce di quanto visto contro l'Empoli, questi eccessi in positivo e in negativo possono rappresentare un valore in più in questo rush finale della stagione. Oggi anche Inzaghi ha potuto constatare di persona tutto questo: anzichè provare a reprimere tutto ciò, conviene sfruttarlo a proprio favore. Questo successo, per come è arrivato, non può non aver riportato alla mente del popolo interista la clamorosa vittoria per 3-2 contro la Sampdoria del 9 gennaio 2005, la gara che sancì l'inizio ufficiale di questa denominazione
Infine, un piccolo consiglio di mercato: questo Asllani, accostato a più riprese ai nerazzurri, è da prendere assolutamente, senza se e senza ma. E tutto questo al di là del gol segnato a San Siro: personalità, qualità tecniche, capacità di giocare in più ruoli. Sono questi i talenti sui quali puntare: la dirigenza nerazzurra avrà sicuramente preso appunti.
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