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Getty Images
La notizia più sorprendente dell'ultimo weekend calcistico internazionale è arrivata dall'Inghilterra: nei minuti di recupero di Brentford-Arsenal il tecnico dei Gunners, Mikel Arteta, ha mandato in campo Ethan Nwaneri. Particolarità? La data di nascita del giocatore: 21 marzo 2007. Il baby centrocampista inglese diventa così a 15 anni, 5 mesi e 28 giorni il più giovane debuttante della storia della Premier League. Un vero e proprio abisso rispetto a quanto siamo abituati a vedere in Italia.
Un qualcosa di unico ed emozionante, che ci ricorda una volta di più tutte le difficoltà che i giovani italiani trovano prima di poter avere anche solo una chance di scendere in campo con i "grandi" (se mai la avranno). Un trend cui l'Inter non fa eccezione: Bellanova (classe 2000) e Asllani (2002), arrivati ad Appiano Gentile questa estate, hanno collezionato fin qui solamente le briciole, nonostante il rendimento tutt'altro che esaltante dei loro compagni più esperti. Senza scomodare i vari Zanotti, Fontanarosa e Carboni, aggregati solo sulla carta alla Prima Squadra e puntualmente rispediti in Primavera quando si tratta di giocare. Elementi che compongo la rosa nerazzurra, ma che non vengono mai presi in considerazione, nemmeno in situazioni di emergenza. La questione è una: o ci credi veramente, o è meglio fare altre scelte.
Attenzione: nessuno dice di gettare nella mischia questi giovani così, all'improvviso e senza una logica. Nè tantomeno stiamo affermando di trovarci di fronte a gente come Bellingham, Ansu Fati, Pedri, Gavi o Musiala, coetanei che già recitano ruoli da protagonisti in squadre come Barcellona o Bayern Monaco. Eppure l'Inter è da anni la squadra più rappresentata nelle Nazionali giovanili, e i suoi prodotti del vivaio sono apprezzati in Italia come all'estero (inutile citare Casadei e le cifre sborsate dal Chelsea): qualcosa vorrà pur dire.
Ma a questo punto a cosa è servito investire su un giocatore come Asllani, se non gioca nemmeno con Brozovic in evidente difficoltà fisica e mentale? Possibile che, dopo aver ricoperto tutti i ruoli della mediana con l'Empoli, ora possa essere impiegato esclusivamente da play basso? A cosa è servito trattenere due classe 2003 come Zanotti e Fontanarosa, richiestissimi sul mercato, se poi finiscono a fare i fuori quota in un campionato poco allenante come quello Primavera? Non era meglio mandarli in prestito in Serie B (o anche in Serie C) a questo punto? Perchè "spingere" un talento cristallino come Valentin Carboni, (2005 già seguito dalla Nazionale maggiore argentina), convocarlo in Prima Squadra (ma solo ora che ti ritrovi con 3 sole punte a disposizione), ma senza mai nemmeno pensare di prenderlo in considerazione? Domande che sperano di trovare una risposta quanto prima.
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