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"E poi c’è Cuadrado. Gli sono bastate due mezze partite in Giappone per far capire ai dubbiosi che all’Inter è venuto per restare protagonista. Il colombiano mette i dribbling nel portafoglio di Inzaghi. Ed era un portafoglio vuoto. I nerazzurri lo scorso anno sono finiti ultimi nella classifica della Serie A per dribbling tentati. Non c’era un facilitatore di gioco. Ovvero un calciatore che creasse la superiorità numerica individualmente. No, l’Inter ha sempre avuto bisogno del collettivo per creare una chance da rete. Con Cuadrado, Inzaghi s’è messo in casa una scorciatoia: dribblare si può, finalmente. Il colombiano giocherà tanto. Sta già virtualmente insidiando la posizione di Dumfries. Ma, anche se il suo fosse un impiego part time , la nuova arma sarebbe comunque sufficientemente importante. Inzaghi fa un uso quasi scientifico dei cambi sulle corsie esterne, a partita in corso. Avere la possibilità di metter dentro Cuadrado è un bell’andare".
"Inzaghi e la società sul mercato – compatibilmente con le esigenze di bilancio – stanno costruendo una squadra più imprevedibile. Che sappia appoggiarsi anche ai singoli, non solo al collettivo. Anche il prossimo innesto di Samardzic, in fondo, risponde a queste caratteristiche: fantasia, giocate, soluzioni individuali. Gli ultimi due giocatori che hanno garantito questo sono stati Perisic e ancor prima Sanchez, tremendamente ammirati pure da un integralista del 3-5-2 com’era Antonio Conte. Della serie: la miscela è quella giusta", spiega Gazzetta.
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