I nerazzurri avevano stanziato un certo budget per il reparto avanzato, ma hanno ripiegato sui "vecchi" Arnautovic e Sanchez
Fuori Dzeko, Lukaku e Correa, dentro Thuram, Arnautovic e Sanchez: l'attacco dell'Inter ha cambiato volto rispetto alla scorsa stagione, con Lautaro unico elemento di continuità. Una rivoluzione costata complessivamente 10 milioni di euro, e senza il nome di grido che i tifosi nerazzurri si aspettavano. A questo si aggiunge la scelta di puntare su due giocatori, Arnautovic e Sanchez, che hanno abbondantemente superato i 30 anni. Una contrapposizione rispetto al ringiovanimento della rosa operato a ininzio mercato, come ricorda La Gazzetta dello Sport: "Dieci milioni complessivi per sostituire Lukaku, Dzeko e Correa. L'Inter ha fatto evidentemente i conti con il portafoglio, per costruire il proprio attacco. E il voltafaccia di Lukaku ha costretto il club di Zhang a un cambio di strategia. Con un grosso punto interrogativo legato alla carta d'identità dei due nuovi arrivi: entrambi sulla via dei 35 anni, con loro l'Inter si è allontanata dal principio che aveva indirizzato buona parte del mercato, ovvero quello del ringiovanimento della rosa".
Attacco non futuribile
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"L'Inter ha necessità di creare valore facendo crescere il proprio patrimonio tecnico, per poi far leva sul player trading. Quanto accaduto con Onana è emblematico. In fondo, è il motivo per cui va applaudita l'operazione Thuram, inappuntabile. Arnautovic e Sanchez sono giocatori per l'oggi e non per il domani. E certo, la società si augura che servano a Inzaghi. Ma certamente non serviranno a finanziare il mercato che verrà, quello dell'estate 2024. [...] Di sicuro l'attacco dell'Inter ha cambiato faccia: meno potente, più tecnico, con più dribbling nelle gambe. Poi però sarà il numero di gol, come al solito, a misurare il tutto. Dzeko e un terzo di Lukaku (perché un terzo di stagione di fatto il belga ha disputato) nell'ultimo anno ne hanno garantiti 23. Ed è evidente che ora molto del peso offensivo dell'Inter sia sulle spalle di Lautaro".