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Inter, c’è un attacco da rigenerare: tanto lavoro per Inzaghi, occhio al mercato

Fabio Alampi

Il tecnico nerazzurro è al lavoro a Malta con il solo Dzeko, e dal Mondiale non sono arrivati segnali positivi

In casa Inter l'attenzione è tutta rivolta al reparto offensivo: a Malta, oltre ai giovani Carboni, Curatolo, Iliev e Zuberek, c'è il solo Dzeko come attaccante, e dal Mondiale non sono arrivate buone notizie per quanto riguarda i compagni di reparto. Per questo motivo, come scrive La Gazzetta dello Sport, sarà molto importante il ruolo di Simone Inzaghi e del suo staff, sia dal punto di vista fisico che psicologico: "Da Correa, rimasto a casa infortunato, fino a Lukaku, eliminato nella prima fase, il Mondiale finora ha riservato solo amarezze agli attaccanti di Inzaghi. Tra questi, anche un Toro che finora rappresenta l'unico volto incupito di una Seleccion col vento in poppa. Ma se Lautaro può contare su un'altra occasione di riscatto, Scaloni permettendo, il Tucu e Big Rom dovranno affidarsi "alle cure" di Inzaghi e del suo staff per ritrovare forma e soprattutto morale in vista della ripresa del campionato".

Un occhio al mercato

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"Oggi come oggi, l'unica certezza del tecnico in ottica Napoli è rappresentata da Dzeko, già al lavoro con il gruppo volato a Malta. Ecco perché, tutto considerato, l'eventuale arrivo di Thuram potrebbe tornare decisamente utile. Quantomeno, per evitare il rischio di ritrovarsi con la cosiddetta coperta corta. [...] Il bomber di Sarajevo ha dimostrato nei mesi scorsi di poter ancora reggere l'attacco nerazzurro garantendo un rendimento all'altezza delle aspettative, prova ne sono le nove reti e i quattro assist messi in cascina nelle 21 occasioni in cui è stato chiamato in causa.

L'ex giallorosso ha risposto presente anche in situazioni d'emergenza, come quella generata dal lungo stop forzato di Lukaku. Ma la carta d'identità che reciterà 37 anni a marzo non può essere ignorata, così come quel contratto in scadenza a giugno (per quanto, a meno di sorprese, in odore di rinnovo). Del futuro si parlerà presto, perché prima c'è da pensare a una seconda parte di stagione in cui il bosniaco potrà senz'altro essere dire la sua. Ma Inzaghi ha bisogno anche di altro".

I delusi dal Mondiale

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"Tanto Correa quanto Lukaku e Lautaro attraversano momenti complicati, ma il primo si trova di fronte a un doppio recupero: fisico, per il problema al ginocchio da risolvere, ed emotivo, perché il Tucu deve ancora assorbire la botta per aver visto sfumare il Mondiale proprio sul più bello, quando era già in Qatar con Messi e compagnia. [...] Il Tucu, d'altra parte, sa anche di essere ancora in debito con l'Inter e con Inzaghi dopo una stagione e mezza a Milano al di sotto delle aspettative.

Big Rom ha gettato il cuore oltre l'ostacolo per essere presente, ma il campo ha detto che i muscoli non erano ancora sufficientemente pronti. Lo saranno sicuramente dopo il mese di lavoro in più che potrà svolgere in nerazzurro, senza l'obbligo di dover bruciare le tappe. Ma nel frattempo sarà necessario lavorare anche su testa e morale, Inzaghi e il suo staff ne sono consapevoli, per far sentire Big Rom nuovamente al centro del progetto.

C'è infine Lautaro, che scalpita ancora per entrare in "sintonia" con l'atmosfera mondiale. Il Toro è arrivato in Qatar sulla scorta di otto gol e sei assist firmati tra campionato e Champions, ma deve ancora ingranare ai Mondiali dopo una prima fase anonima e senza acuti che - seppur momentaneamente - lo ha fatto scivolare in panchina".