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Getty
Se i dirigenti e la proprietà hanno indubbi meriti nella rinascita dell'Inter, di certo le mosse attuate da Inzaghi occupano un posto di rilievo nella narrazione nell'ultimo mese nerazzurro. Come scrive la Gazzetta dello Sport, infatti, la mezza rivoluzione dell'allenatore interista ha segnato la svolta della squadra. Un cambiamento radicale in tre atti: dal baricentro più basso all'inserimento di Calhanoglu da regista in sostituzione di Brozovic e alla promozione di Onana a titolare. Scrive la rosea:
"I meriti di Inzaghi sono lampanti: prima di tutto ha abbassato il baricentro della squadra che da qualche settimana è meno allungata, copre in maniera più efficace gli spazi e soprattutto corre meglio. La mossa non è stata funzionale solo al ritorno di Lukaku, ma in particolare a proteggere una difesa che in trasferta imbarcava (e imbarca tutt’ora) troppa… acqua. Il resto lo hanno fatto le scelte sui singoli. Cruciale l’utilizzo di Calhanoglu regista al posto dell’infortunato Brozovic. Importante la fiducia a Onana che con le sue uscite dà sicurezza al reparto arretrato sui cross, “pesante” la rotazione a quattro in difesa, con Acerbi titolare aggiunto. E’ stata una mezza rivoluzione che Inzaghi ha portato avanti perché, insieme al suo staff, è stato intelligente nel mettere in dubbio certezze che sembravano granitiche: d’accordo, non ha mai cambiato il “suo” 3-5-2, ma a tratti ha pensato più alla concretezza (e a difendersi) che al bel gioco".
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