Il legale di Luciano Moggi, Paolo Trofino, evidentemente non si aspettava questo colpo di scena. La "madre di tutte le intercettazioni", quella in cui finalmente si dimostrava che Facchetti dettava le griglie a Bergamo, in realtà si è rivelata un boomerang clamoroso e i giornali, putroppo ancora pochi e molto timidamente, stanno cominciando finalmente a far emergere qualche dubbio su questa ormai famigerata intercettazione. E' evidente che Facchetti non dettava proprio nulla, è evidente che Facchetti a malapena fosse a conoscenza di quali erano le classi arbitrali ed è altrettanto evidente, evidentissimo, che il nome di Collina lo pronuncia Bergamo. Trofino commenta così: "La parola Collina non la dice Facchetti ma Bergamo? Il nostro trascrittore è sicuro che è stato Facchetti ma il problema non è questo. La difesa di Moggi tende a dimostrare che anche altri parlavano al designatore e altri parlavano di griglie. Mi dispiace che Gianfelice Facchetti si sia sentito offeso e ho rispetto per la memoria di Giacinto Facchetti, che per me è un monumento del calcio e ricordo ancora quella formazione a memoria. Non avevo alcuna intenzione di offendere la sua memoria. Se dalla trascrizione futura, disposta dal Tribunale, si vedrà che quella frase è pronunciata da un altro interlocutore, per noi si tratterà di un particolare ininfluente".
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AVV. MOGGI E LA “MADRE DI TUTTE LE INTERCETTAZIONI” SBUGIARDATA: “COLLINA LO DICE BERGAMO? IL NOSTRO TRASCRITTORE E’ SICURO. COMUNQUE E’ ININFLUENTE”
Il legale di Luciano Moggi, Paolo Trofino, evidentemente non si aspettava questo colpo di scena. La “madre di tutte le intercettazioni”, quella in cui finalmente si dimostrava che Facchetti dettava le griglie a Bergamo, in realtà si...
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