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Avv. Ziliani: “A Icardi servono testimoni, così si difenderà l’Inter. 10% delle gare? Falso, ecco perché”

Marco Macca

Il noto avvocato ha parlato del caso Icardi a Sky Sport

Intervenuto come ospite a Sky Sport 24, l'avvocato Ziliani ha parlato di Inter e, in particolare, della situazione che in nerazzurro sta vivendo Mauro Icardi, che nella giornata di ieri ha inoltrato al club di viale della Liberazione una causa legale, chiedendo il reintegro immediato in gruppo anche nella parte tattica degli allenamenti:

MOTIVAZIONI - "Le motivazioni, a detta del calciatore, sono le violazioni dell'articolo 7.1 del contratto collettivo, che disciplina i rapporti tra le società e i calciatori. Nella seconda parte dell'articolo, viene stabilito che il calciatore ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla fase precampionato con la prima squadra. Secondo Icardi, l'Inter non gli ha permesso questa cosa. Leggendo il ricorso, il calciatore sostiene che non gli è stato permesso di allenarsi continuativamente e per tutta la durata dell'allenamento con la prima squadra, ma solo nella prima, non partecipando alla parte tecnico-tattica. Questa è la parte principale. Ma già sappiamo che l'Inter sostiene l'esatto contrario, dato che nel momento in cui il giocatore ha mandato una lettera di diffida qualche settimana fa, ci dice nel ricorso che l'Inter ha risposto con circostanze che, a detta del calciatore, non sono veritiere. Si capisce che, a detta della squadra, non c'è stata alcuna violazione".

DIFESA INTER - "Questa non è una vicenda nata all'inizio di questa stagione, ma nella precedente, quando l'Inter tolse la fascia di capitano al giocatore e lo stesso giocatore a quel punto, stando a quanto riportato dagli organi di stampa, si è rifiutato di allenarsi e scendere in campo. Questo, a livello giuridico, significa che l'Inter, nei propri atti difensivi, può tornare su quegli avvenimenti, sostenendo che sono stati quei comportamenti ad aver causato questa rottura. Sempre che il calciatore riesca a provare processualmente le sue affermazioni. Testimonianze? Certamente. Nel ricorso, Icardi potrebbe indicare dei giocatori come possibili testimoni".

RICHIESTA DANNI - "L'articolo 7.1 riporta poi all'articolo 12 dell'articolo collettivo, che dice che, in caso di violazione dell'articolo 7.1, un giocatore può chiedere di essere reintegrato in squadra o, in alternativa, la risoluzione del contratto. In ogni caso, ha diritto a chiedere un risarcimento non inferiore al 20% del salario lordo annuo. Dire diritto non significa obbligo, quindi potrebbe anche non essere chiesto".

ARTICOLO 15 - "Dice che un professionista affermato, che abbia disputato meno del 10% delle partite ufficiali del proprio club, può chiedere la risoluzione del contratto per giusta causa sportiva. Deve essere considerata anche la storia del calciatore all'interno del club. In caso di risoluzione, il club riceve un indennizzo e il calciatore non può subire sanzioni disciplinari. La sottolineatura che bisogna fare è che questo articolo si trova all'interno del regolamento FIFA: nell'articolo 1 viene sostenuto che ci sono articoli che devono essere inseriti nei regolamenti nazionali, e questo non richiama l'articolo 15".

RISPOSTA - "Ora l'Inter deve rispondere alla domanda di arbitrato e allegando le proprie valutazioni, nominando il proprio arbitro, dopodiché i due arbitri nomineranno un terzo arbitro che sarà il presidente del collegio. Dopo, ci sarà il tentativo di conciliazione, prima di iniziare la vera e propria causa".

TEMPI - "Dipende da quanta attività istruttoria ci sarà, ma diciamo che tre mesi può essere definito un tempo corretto da ieri. Ma è anche vero che l'arbitrato si può interrompere in qualsiasi momento, qualora le parti dovessero trovare un accordo, prima dunque di arrivare all'emissione di un lodo. Solitamente, nel calcio si riesce ad arrivare a un accordo".

(Fonte: Sky Sport)