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Dopo una bella prestazione, l'Inter è uscita dal Camp Nou con l'amaro in bocca. E non solo per il risultato finale, ma anche per un arbitraggio che non ha convinto in casa nerazzurra.
"Non resterà senza seguito lo sfogo di Conte dopo la sconfitta al Camp Nou, segnata dalle proteste per il mancato rigore all’Inter sullo 0-1 e dalla sensazione che l’arbitro sloveno Skomina sia stato vittima, se non della classica sudditanza psicologica, quanto meno dell’atmosfera dello stadio teatro delle gesta del sommo Messi.
L’Inter non andrà allo scontro frontale con l’Uefa, però ha già fatto arrivare al presidente Ceferin — sloveno anche lui — il messaggio lanciato mercoledì sera dall’allenatore: «Pretendiamo il rispetto che si esige, giustamente, da noi». Sul piano pratico la mossa informale della dirigenza mira a evitare altre «sensazioni sgradevoli», parole di Conte, nelle prossime partite del girone (le due col Borussia Dortmund, il ritorno a San Siro col Barça, la trasferta di Praga), in cui la squadra, oggi ultima alla pari con lo Slavia, si giocherà il passaggio agli ottavi e l’annessa ventina di milioni di euro (in Catalogna, tra il possibile 1-1 e l’1-2 finale ci ha già rimesso 1,8 milioni)", spiega Repubblica.
La richiesta alla Uefa
"L’intervento informale dell’Ad Marotta potrebbe raggiungere un obiettivo condiviso da molte società: rivedere i criteri del Var, utilizzato meno in Europa rispetto alla serie A, che gli arbitri italiani sperano sia presa a modello.
Tra alcuni club europei c’è l’idea di presentare all’Eca, presieduto da Andrea Agnelli, un compromesso regolamentare per le Champions a venire: garantire a ogni squadra il bonus di una chiamata per tempo.
L’uniformità di arbitraggio è spesso un’utopia. Se Skomina fosse stato indotto dal Var, l’olandese Makkelie, al controllo video, non è detto che avrebbe giudicato da rigore il contrasto tra Arthur e Sensi. Ma avrebbe cancellato i dubbi ambientali di cui sopra".
Il labiale dell'arbitro Skomina
"Conte si è lamentato dell’atteggiamento del 43enne agente immobiliare di Capodistria, arbitro dell’ultima finale di Champions tra Liverpool e Tottenham: soprattutto, di una certa permissività ai giocatori del Barcellona. Le scene più discusse sono state analizzate dall’ex arbitro Cesari, commentatore Mediaset: nel primo tempo il labiale di Skomina, in italiano, mentre si avvicina a Conte: «Non ti sopporto più». Nel secondo, la mimica con cui indica all’allenatore il logo sulla manica sinistra della divisa arbitrale, con la scritta "respect". Poi lo ammonirà", spiega Repubblica.
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