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Barcellona, l’ex pres: “Ronaldo all’Inter colpa di un pranzo. Era in lacrime. A Moratti dissi che…”

Joan Gaspart, all'epoca vicepresidente del Barcellona, racconta la sua versione del trasferimento di Ronaldo all'Inter

Daniele Mari

L'ex presidente del Barcellona, Joan Gaspart, torna sulla trattativa che portò Ronaldo il Fenomeno all'Inter nel 1997. All'epoca, Gaspart era vicepresidente del club blaugrana. Ecco il suo racconto per Goal.com: "Ronaldo voleva restare al Barcellona, era felice e desideroso di rinnovare. Abbiamo persino redatto il documento alla presenza del giocatore e dei suoi agenti", Alexandre Martins y Reinaldo Pitta.

"Erano le tre del pomeriggio e per questo motivo abbiamo deciso di andare a pranzo e festeggiare il rinnovo di Ronaldo per poi tornare in ufficio e sottoscrivere l'accordo che avevamo raggiunto", ricorda ancora Gaspart. "Siamo andati a mangiare in un ristorante vicino ed abbiamo brindato con champagne per celebrare quanto stava avvenendo". Ma l'ex vice presidente ammette che "è stato un errore perchè se non fossimo andati a pranzo ma avessimo firmato per tempo Ronaldo sarebbe rimasto a giocare nel Barcellona".

LA CHIAMATA DI MORATTI -"Uno degli agenti si assento per circa mezz'ora a causa di una telefonata. In quel momento non ho dato molta importanza all'assenza del procuratore", ammette Gaspart. "Quando è tornato si è scusato, ha preso un caffè prima di andare in ufficio a firmare il contratto".

LE COMPLICAZIONI - "Fin dal primo momento in cui siamo arrivati nell'ufficio del presidente Nunez gli agenti hanno iniziato a mettere ostacoli alla conclusione dell'affare, hanno detto a Ronaldo di andare a casa e che lo avrebbero chiamato prima di firmare. Ho chiesto loro di firmare ma volevano a tutti i costi rinegoziare completamente l'accordo, aumentando i termini economici in maniera molto netta. Si trattava di reinventare nuovamente un altro accordo. Quando eravamo riusciti a rinegoziare i cinque punti che avevano chiesto, ne trovarono un sesto e poi un settimo...". 

LE LACRIME DI RONALDO"Ronaldo piangendo mi disse che era dispiaciuto, ma che i suoi agenti gli avevano detto di avere in mano un'offerta molto migliore rispetto alla nostra che gli permetteva di andare in un altro club e guadagnare molti più soldi". 

LA QUERELA - "Ovviamente non eravamo d'accordo e siamo andati alla FIFA a Zurigo per presentare una querela contro l'Inter", ricorda Gaspart, che aggiunge "come il nostro intento era quello di utilizzare un arbitrato che riuscisse ad individuare un ulteriore cifra da far pagare ai nerazzurri, non che Ronaldo non dovesse trasferirsi. La FIFA successivamente ha dato ragione al Barcellona ed ha condannato l'Inter a pagare altri 400 milioni di pesetas".

CON MORATTI - "Personalmente dissi a Moratti che quello che aveva fatto non era serio perchè sapeva che stavamo negoziando e che avevamo praticamente chiuso l'operazione per il rinnovo. Moratti ha sempre negato di aver raggiunto un accordo ma era una bugia. Ogni volta che lo vedo gli ricordo che Ronaldo non voleva andare all'Inter ma che i suoi agenti lo hanno convinto solo per i soldi"

NEL 2002 - "Il giocatore mi disse che se avessimo eguagliato l'offerta del Real Madrid avrebbe scelto il Barcellona tra le due, ma non si poteva mettere in piedi un così grosso investimento nei confronti di un giocatore che era voluto andare via in precedenza" e "finì vestito di bianco".

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