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Testa a Istanbul
—E il processo di crescita ha travolto in pieno Barella, che ora attende la partita di Istanbul come la più importante della carriera. Lui sul tetto d’Europa ci è già salito, due anni fa, con la Nazionale giocando titolare a Wembley. Adesso è di nuovo inglese l’avversario che - anche qui, da sfavorito sulla carta proprio come in quella finale - dovrà superare. Il ritorno al gol, nella partita con l'Atalanta che ha dato all’Inter la certezza di partecipare alla prossima fase a gironi della Champions, è un segnale in più. Anche perché difficilmente Barella verrà rischiato sabato con il Torino. Così a ridosso della finalissima, in assenza di un vero obiettivo in campionato la testa è già a Istanbul.
Salto di qualità completo
—L’anno scorso Barella è finito sul podio del campionato per numero di assist serviti, adesso in questo senso è stato cruciale nel segmento finale della Coppa Italia. Il pallone dato a Dimarco in Inter-Juve ha spianato la strada per andare a Roma, dove otto giorni fa Barella ispirava il gol decisivo di Lautaro contro la Fiorentina. Mentre ora ha appena raggiunto il proprio miglior risultato realizzativo - sei gol - in un singolo campionato. Quel traguardo toccato anche a Cagliari nell’anno in cui l’Inter gettava le basi per acquistare il promettente Nicolò, dovendo mettersi in testa che serviva una cascata di milioni. Adesso il salto di qualità è completo, Barella con il tempo ha lavorato anche per smussare certi limiti caratteriali che in passato lo avevano condizionato. E mercoledì prossimo sarà passato un anno dal suo ultimo gol in Nazionale: quel contesto nel quale, neanche a dirlo, è diventato in fretta un punto fermo”, si legge.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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