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Il dna interista di Nicolò Barella. La Gazzetta dello Sport si sofferma oggi sul no del giocatore nerazzurro al Newcastle delle scorse settimane. Il club inglese ha poi virato su Sandro Tonali e trovato un accordo col Milan.
“Barella ha dimostrato di aver compreso in fondo la natura dell’interismo manifestando un apprezzabile attaccamento alla maglia sia in campo che in sede di calciomercato”, spiega la rosea.
“Negli ultimi 3-4 anni almeno tre squadre sono state accostate con insistenza al giocatore: richieste alte dell'Inter, portafogli generosi degli acquirenti. E Nicolò non si è mosso. È vero che i paragoni sono sempre azzardati con situazioni specifiche differenti e tempi diversi, ma i fatti parlano. Lo voleva Jurgen Klopp e il Liverpool era pronto ad assaltare viale della Liberazione, il Chelsea ci ha pensato concretamente in anni in cui non stava ancora racimolando decine di talenti alla volta pagandoli un'ottantina di milioni ciascuno: per il campione sardo lo avrebbe fatto.
E poi la cronaca recente: un paio di settimane fa un intermediario aveva avvicinato l'Inter anticipando una possibile offerta del Newcastle da quasi 60 milioni di euro, che si è aggiunta agli interessamenti dei Reds, dei Blues e del Manchester United. Nel giro di due settimane, però, quella casella è già stata occupata da Sandro Tonali. Lui sì che del Milan è tifoso da sempre e non ha fatto mai nulla per nasconderlo tra frasi, post sui social e massimo impegno in campo. Come Barella, che però a Milano è rimasto. Scelte indubbiamente lecite, ma forse tra i tifosi nerazzurri qualcuno che crede ancora alle bandiere c’è”, si legge.
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