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"Io qua sto bene, adesso sono uno dei più 'anziani'. Qui si sta bene, è bello il mondo Inter, San Siro, giocare davanti a 75mila persone, al momento non mi vedo lontano da qua, mi sento veramente a casa. Quando andiamo allo stadio vedo gente di 85-90 anni che aspetta il pullman. La passione che ci mette la gente ti fa dire ma chi me lo fa fare di andare via quando posso regalare un attimo di gioia? Per quanto riguarda la mia volontà non ho dubbi. Siamo un gruppo bello, tanti ragazzi giovani come spina dorsale, io, Bare, Dima, Lauti".
"La finale di Champions ci ha dato tanto, ma in realtà venivamo da un bel percorso che partiva da marzo. L'anno scorso in campionato abbiamo perso 12 partite, ci siam guardati e ci siamo detti: "Come facciamo noi a fare delle robe del genere". Guardavamo il video e c'era gente che ci passava come treni. Da lì abbiamo detto 'dobbiamo cambiare qualcosa'. Da lì ci siamo compattati, difendendo tutti assieme. Col City abbiamo visto che possiamo stare a quel livello e quest'anno abbiamo iniziato come abbiamo terminato l'anno. Ci riprovate? Assolutamente sì. È stata una finale quasi surreale. Partiti ad inizio stagione pensavamo di vederla in tv. Invece sei lì e quasi quasi ci provo. Noi eravamo tranquillissimi e dal campo si percepiva la pressione che avevano loro che dovevano vincere a tutti i costi. Abbiamo provato a giocarla, abbiamo avuto anche un paio di occasioni per far gol e sono rimasti spiazzati, si sentiva tutta questa roba".
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