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Vi ha fatti star sereni anche nel momento più difficile, ovvero due mesi fa?
“Come ho sempre detto, l’importante è avere un gruppo solido nelle difficoltà, fatto da un gruppo di esseri umani forti, se c’è bisogno scontrandosi anche. Ci siamo seduti, abbiamo parlato e abbiamo cercato di capire quali fossero i problemi. La grandezza di una persona sta nell’osservarli, capirli e superarli”.
Inzaghi e Conte erano simili per noi all’inizio, quest’anno meno: avete cambiato qualcosa?
“Abbiamo visto all’inizio che quando eravamo più spavaldi e andavamo alti, prendevamo troppe ripartenze, dimenticando quali sono i ruoli reali di un difensore. Ci siamo concentrati sul “prima difendiamo e poi prendiamo palla e attacchiamo”, una questione di equilibrio”.
Com’è andato l’Euroderby?
“Bene. Prima del Benfica ero in conferenza e ho detto che era importante e andava vissuta come una partita di calcio, lo stesso l’ho detto prima del derby. È il nostro mestiere, ci alleniamo per questo. Siamo stati bravi a tenere la testa lucida, ad aggredire la partita d’andata, penso sia stata la chiave del successo”.
La settimana però è stata diversa?
“Ognuno la vive in modo diverso. Per come l’ho vissuta io, ho cercato di pensarci il meno possibile, anche se a Milano se ne parlava chiaramente. L’importante era rimanere più lucidi possibile, se no si rischia di perdere la testa”.
Il percorso fatto vi carica per Istanbul? Quanta fiducia avete verso il City?
“Stiamo bene, abbiamo fiducia, era fondamentale vincere l’Euroderby, ci ha ricaricato le batterie al 100%, vincere dà forza, energia, carica, voglia di giocare subito e sarà la gara numero 57”.
Ansia per la finale?
“Per come son fatto io, penso mi abbia sempre aiutato l’essere tranquillo, credo che sia stata sempre la mia forza. Viviamo per il calcio, ma di fianco ci sono la compagna, la bambina, i genitori, queste sono le cose davvero importanti. La partita è fondamentale, la sogniamo tutti, abbiamo la fortuna di poterla giocare e dobbiamo anche godercela”.
Temi più De Bruyne o Haaland?
“Chi peschi peschi da quella squadra, penso facciano tutti paura. Il City è fortissimo, sono un grande estimatore di Guardiola anche per come gioca, come fa giocare i difensori, guardo molto spesso il City. Hanno davvero pochi punti deboli, fanno paura davanti, non so dare una classifica, stanno bene insieme. Dobbiamo essere molto bravi”.
L’attaccante che soffri di più in allenamento?
“Lautaro”.
L’attaccante che soffri di più in Serie A?
“Quello che mi ha messo più in difficoltà è stato Dzeko alla Roma, sembrava giocasse al parco con i bambini”.
(Nel mentre passa Darmian)
Chi ti ha sorpreso di più: Acerbi o Darmian?
“Matteo Darmian, Darmian”.
Peggio una punizione di Dimarco sul costato o Camilla arrabbiata e Azzurra che piange?
“Camilla e Azzurra, durano di più”.
Il calciatore che guardi ora per migliorare?
“Matteo Darmian (ride)… come ho detto prima guardo quelli del City: Rubén Dias, Akanji…”.
Un giovane da consigliare?
“Mi piace molto Scalvini. Ho visto che a lui piaccio io come difensore, magari chissà tra poco saremo compagni di reparto, è un invito che gli faccio”.
Qui o in Nazionale?
“Sia qui che in Nazionale”.
Gerry o Basto?
“Scelgo Gerry”.
Come fa il coro per Bastoni?
“Alé Bastoni, alé alé alé, alé Bastoni”.
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