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Bava: “Zhang ha pagato il debito perdendo la sua azienda. E l’Inter non fa alcun illecito”

Eva A. Provenzano Caporedattore 
Fabrizio Bava ha chiarito ancora una volta la situazione relativa ai debiti dell'Inter: nessun illecito, nessuna regola violata

I tifosi rivali si sono scatenati. Quando si è saputo che Zhangnon sarebbe riuscito a sanare nei confronti di Oaktreeil debito che aveva fatto con le sue società per mantenere la proprietà dell'Inter hanno parlato di campionato irregolare. Soprattutto di vittoria irregolare dopo che la formazione di Inzaghi ha conquistato il ventesimo scudetto della sua storia e  la seconda stella. Tanto che sono arrivati esposti in Procura per mettere in dubbio la legittimità dell'iscrizione della squadra nerazzurra al campionato di Serie A.

Al commercialista e professore di 'bilancio e revisione' all'Università di Torino, Fabrizio Bava, Milano e Finanza ha chiesto se l'Inter con la sua situazione debitoria abbia commesso illeciti, qualcosa di contrario ai regolamenti rispetto all'iscrizione in Serie A.

Nessun illecito

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E la replica è stata alquanto dettagliata: «La risposta sintetica sarebbe no, non ha commesso un illecito per la dimensione del debito. Quando parlo in generale, quando faccio la presentazione dei bilanci nel calcio cito sempre l'immagine dell'uomo che cade da un palazzo di 50 piani e a mano a mano che passa da un piano all'altro per darsi coraggio dice fino a qui tutto bene, perché il problema non è la caduta ma l'atterraggio. In Serie A c'è questa situazione dell'uomo che precipita inconsapevole. Da anni e anni sentiamo dire che nelle squadre di Serie A ci sono problemi di sostenibilità di tipo economico-finanziaria e patrimoniale. Ma se dovessimo dire che tipo di riforme sono state fatte per aiutare le squadre di calcio ad essere gestite in modo sano? E qui probabilmente ci sarebbe spazio per manifestare qualche perplessità negli organi di governo del calcio», ha spiegato il legale.

«Il motivo per cui l'Inter nonostante sia molto indebitata non ha commesso un illecito di per sé è che le regole per le iscrizioni ai campionati le fissa la FIGC e queste regole sono regole relativamente morbide. Non è casuale anche la riforma Abodi, l'intenzione di sostituire la Covisoc con un organo indipendente. Ma non perché la Covisoc di per sé lavori male, ma perché gli ispettori verificano il rispetto di quei parametri fissati dalla FIGC tenendo conto delle esigenze dei presidenti dei vari club», ha continuato l'esperto.


Mani al portafoglio

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Nell'intervista con il sito economico, Bava ha anche scritto: «C'è un rapporto debiti su ricavi che non deve mai superare una certa soglia, ma se anche dovesse essere superata quella soglia la conseguenza non è mai la non inscrivibilità al campionato ma soltanto la limitazione nel fare mercato, come il famoso indice di liquidità. questo inverno la Juventus per esempio non poteva fare mercato se prima non cedeva giocatori. Di fatto i requisiti per l'iscrizione al campionato sono molto soft: le squadre devono essere a posto con gli stipendi, cioè cose gravi se non si riuscisse. Per questo è comprensibile la battuta di Gasperini per il fatto che proviene da un club con un bilancio ottimo. Un club con un bellissimo bilancio può ritenere che non sia sana una competizione in cui altri spendono molto di più ma non perché sono bravi a fare più ricavi-incassi, ma anche perché hanno molti più debiti. Un problema che è di difficile soluzione. In Italia anche le imprese indebitate fuori dal calcio sono tante ed è un problema noto. Nel calcio il debito è ancora più alto perché un imprenditore in genere con l'impresa mantiene le famiglie, e se un'impresa produce perdite l'impresa fa una brutta fine. I club sono in mano a proprietà molto ricche che non hanno difficoltà a ripianare. Preferiscono vincere una coppa in più e mettere mano al portafoglio e quindi è chiaro che se non è vietato non si capisce come non debbano essere criticate queste proprietà».

Zhang, debito pagato

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«Nel caso dell'Inter lo scandalo, il dibattito, è stato più duro rispetto ad altri club, perché sapevamo che la proprietà ricca non era e abbiamo visto di recente col cambio di proprietà. L'ex proprietario nerazzurro metteva soldi che almeno in parte erano frutti di prestiti. Anche questo fa parte delle regole del gioco. La domanda è perché hai finanziato un soggetto non solvibile? Perché Oaktree era garantito: sapeva che qualora Zhang non fosse stato in grado di estinguere il debito avrebbe avuto in cambio la proprietà del club come è successo. Anche se questo fa arrabbiare i tifosi per l'Inter non è drammatica la situazione, è drammatica per Zhang perché non penso fosse dell'idea di privarsi della proprietà e ha perso la propria azienda. Gli è costato. Il debito l'ha pagato tant'è che ha perso il club e in futuro eventualmente avrà la quota che gli spetta dell'extra valore», ha concluso.

(fonte: Milano e Finanza)