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Bellinazzo: “Stipendi, ecco il piano Inter. Cessione Lukaku non era necessità. Gli sponsor…”
Intervenuto ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, Marco Bellinazzo ha parlato delle mosse dell'Inter sul mercato. Tra addii e nuovi sponsor, il giornalista del Sole 24 Ore traccia un quadro chiaro della situazione del club nerazzurro. “La cessione di Lukaku non era una necessità. Dopo la cessione di Hakimi, si poteva conseguire quel surplus indicato dalla società tra gli 80 e i 100 milioni con altre operazioni che l’Inter avrebbe potuto fare al 30 giugno 2022. Lukaku non era una cessione nei programmi dell'Inter, non era una necessità finanziaria impellente. Chiaramente di fronte alla volontà del calciatore e al fatto che parliamo della più grande operazione di calciomercato in uscita mai fatta in Serie A, l’Inter ha colto l’occasione, con il management che si è poi mosso bene per rimediare a questa uscita importante”.
"L’intento dell’Inter, come quello di tutti i top club, è arrivare a un taglio degli ingaggi strutturale del 10-15%. Quindi bisognerà bilanciare alcuni rinnovi al rialzo con altre operazioni che portino a sostituire giocatori con altri più giovani e con ingaggi più bassi. L'alternativa è spalmare su più anni i contratti di altri big che si ritiene possano essere più funzionali a un progetto di lunga durata. In attesa che i ricavi crescano, e dipende da come si evolverà la pandemia, l'obiettivo resta ridurre il monte ingaggi. Si può ottenere in vari modi, con modelli diversi. Sacrifici? Dipende anche da chi si presenterà con quali offerte"
"Le criptovalute sono un nuovo mondo che è andato a sostituire l’industria del betting, per la quale è stato disposto un divieto due anni fa. È un partner che in realtà ha a che fare con tantissimi club in Europa. Si tratta di sponsor particolarmente munifici in un’area tra finanza e tecnologia sicuramente innovativa e quindi come tutte le aree innovative anche rischiose"
"È un fenomeno nuovo ma dirompente. È una direzione che il mondo del calcio ha preso: intercetta sicuramente un’evoluzione che il calcio deve fare rispetto agli sviluppi informatici e digitali, nella trasformazione che i club stanno avendo sul piano operativo. I club che hanno più riconoscibilità a livello internazionale diventano le piattaforme ideali per queste nuove industrie che stanno andando alla ricerca di un pubblico sempre più vasto. È un fenomeno inarrestabile che non riguarda solo l’Inter e non riguarda solo l’Italia".
(gianlucadimarzio.com)
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