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Dimenticare per un attimo il campionato e tuffarsi sulla Champions. L'Inter martedì è attesa dall'andata dei quarti di Champions League contro il Benfica. I nerazzurri non stanno attraversando un buon momento e contro i portoghesi ci sarà bisogno di tutti, soprattutto dei leader di questa squadra. "Lisbona chiama. Chiama tutti. Anche quelli che a Salerno non hanno acceso la luce, magari entrando in campo nella maniera peggiore possibile. Funziona così, o almeno dovrebbe, in una grande squadra: chi subentra dalla panchina serve a fare la differenza, a cambiare marcia. Sabato è andata al contrario. Lautaro e Brozovic hanno frenato l’Inter", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Ma ora sempre a loro si affida Inzaghi. Perché certe partite prescindono anche da quel che ha detto il campo recentemente. Giusto o no, lo dirà la sfida di Lisbona. Ma queste sono le indicazioni. Prendi Brozovic. La regia sarà sua. Nonostante un Asllani in crescita, con la testa assai più libera, con la gamba più fresca. Però l’Inter ruoterà attorno a Marcelo. Brozovic non avverte più fiducia intorno a sé. Ma non nello spogliatoio: dentro la squadra è ancora considerato un riferimento, tra i compagni questo è il pensiero diffuso. E Inzaghi non può non tenerne conto".
"Non è poi diverso il ragionamento intorno a Lautaro. L’idea del tecnico è chiara, studiata a tavolino al punto di lasciarlo in panchina a Salerno. E pazienza se fisicamente l’argentino è a terra e di testa è entrato in un tunnel che pare senza fine. L’intenzione è schierare il Toro insieme con Dzeko. Che in fondo è stata la stessa coppia messa in campo nella doppia sfida con il Porto. Prima loro due, poi Lukaku da sganciare nella ripresa: questo sembra essere il piano. Un margine di dubbio è giusto conservarlo. Perché Romelu, al netto delle occasioni fallite sia con la Fiorentina sia con la Salernitana, fisicamente è dei quattro attaccanti quello che sta meglio. E quindi spera, ha ancora due allenamenti per convincere Inzaghi al ribaltone".
"Chi non teme sorprese è Bastoni. Lui che è costretto a nutrirsi di presente: il mancato ingresso tra le prime quattro complicherebbe e non poco i discorsi relativi alla sua permanenza, considerata a quel punto la necessità di ricorrere alla cessioni. Ma il Benfica è ora. E Inzaghi ha bisogno di lui adesso, anche per riportare Acerbi in mezzo alla difesa e lo scontento De Vrij in panchina. Scelte già fatte, allora. E la strada sembra in discesa anche per Dimarco. Gosens non è mai stato così bene, gol a parte. Ma anche qui, vecchia Inter sia. Inzaghi rinuncia molto difficilmente all’esterno italiano".
(Gazzetta dello Sport)
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