- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
"Abbiamo già studiato un po' il Mazembe e continueremo a farlo domani". Rafael Benitez ha trascorso il pomeriggio libero nell'hotel che ospita il ritiro della squadra. Un po' di riposo, ma anche molto lavoro in vista della finale di sabato contro il Tout Piussant Mazembe Englebert, la squadra della Repubblica del Congo che, prima nella storia, ha portato il calcio africano alla finale del FIFA Club World Cup. Anche di questo argomento, tra i più gettonato dai tifosi nerazzurri, il tecnico ha parlato durante Prima Serata, rispondendo alle domande dei tifosi nell'incontro moderato da Edoardo Caldara e Roberto Scarpini che andrà in onda, a partire dalle h. 21, su Inter Channel.
IL RISPETTO. "Il Mazembe sarà un avversario completamente diverso da quello che abbiamo affrontato in semifinale. Si tratta di una squadra molto forte fisicamente, quasi una nazionale, visto che propone quasi tutti i migliori calciatori della Repubblica Democratica del Congo. Il più spettacolare di loro è il portiere, poi hanno un attaccante veloce, un centrocampo robusto. Soprattutto, sono un gruppo che lavora tanto, che non molla mai, che suda e corre anche quando sono stanchi. Lo hanno dimostrato nella partita contro i brasiliani, ma anche nelle gare della Champions League Africana che hanno vinto. Sono un avversario da rispettare, perché non si arriva tanto in alto se non si ha qualcosa d'importante e delle buone motivazioni".
LA CALMA. Molti i complimenti che i tifosi hanno inviato a Benitez, elogiando la calma e la signorilità con la quale ha affrontato i momenti più duri. "Le critiche sono arrivate più dai giornalisti che dai tifosi, i tifosi che incontro qui ad Abu Dhabi sono molto carini e quelli di Milano hanno sempre dimostrare di sostenere la squadra e l'allenatore. È chiaro, chiedono vittorie, ma questo è abbastanza naturale. Diciamo, allora, che se vinciamo sarà più facile per qualcuno cambiare parere".
ANCORA TATTICA. A Benitez piace parlare di calcio con i tifosi che lo interrogano e 'fanno gli allenatori'. Spiega, analizza, racconta: "Mi hanno sempre insegnato che, con qualsiasi squadra, la tattica è una coperta corta. Può lasciare scoperti i piedi o la testa, dipende. Per questo motivo dico spesso che sono la qualità della coperta, le caratteristiche dei calciatori che fanno la coperta, l'energia, la determinazione, la concentrazione e lo spirito di sacrificio le qualità che fanno o che possono fare la differenza".
© RIPRODUZIONE RISERVATA