Bergomi ha concluso con un ricordo della sua giovinezza: "Io sono cresciuto all'oratorio, all'oratorio di Settala. Quando Don Narciso non ce lo apriva noi scavalcavamo e andavamo dentro a giocare".
(Fonte: ANSA).
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"L'Inter sembra una corazzata. Però le altre squadre si sono rinforzate, hanno fatto tutto in un mercato importante. L'Inter è stata brava a mantenere lo zoccolo duro, tutti i suoi giocatori migliori. Poi abbiamo visto negli ultimi anni che chi vince il campionato l'anno dopo ha fatto un po' di fatica. Vedi il Milan, vedi il Napoli, quindi l'Inter dovrà stare molto attenta".
Lo ha detto l'ex capitano della Nazionale Italiana e dell'Inter, Giuseppe Bergomi, durante la festa in piazza Duomo a Milano per gli 80 anni del Csi.
"L'Inter resta la favorita perché chi ha lo scudetto sul petto lo deve difendere. Ma nessuno ti regala niente, niente è scontato. Se riescono a non avere la pancia piena ma a continuare ad avere la stessa ferocia che hanno avuto l'anno scorso, loro possono vincere", ha aggiunto.
Sulla Nazionale, che ha vinto contro Francia e Israele, Bergomi ha rivelato di non essere sorpreso: "Quest'estate sembravamo morti e ora vinciamo contro la Francia. Ma vi ricordate cosa c'è stato quest'estate? Si sottolineava che non c'erano più gli oratori, che non si giocava più per strada. In due mesi evidentemente sono andati tutti a giocare per strada - ha aggiunto -. Io anche allora dissi che la Nazionale non era quella. Noi siamo sempre in grado di tirare fuori una nazionale competitiva, poi la scorsa estate qualcosa non è andato: sicuramente nella scelta dei giocatori, nel come farli giocare, nell'entrare nella testa psicologicamente, nel dargli troppe nozioni. Probabilmente sono andati un po' in difficoltà questi ragazzi. Ma non eravamo quelli. Ora con un 3-5-2 classico siamo lì, ce la giochiamo con la Francia, facciamo la nostra bella figura. Magari non vinci sempre, ma sei sempre competitivo".
Bergomi ha concluso con un ricordo della sua giovinezza: "Io sono cresciuto all'oratorio, all'oratorio di Settala. Quando Don Narciso non ce lo apriva noi scavalcavamo e andavamo dentro a giocare".
(Fonte: ANSA).
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