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Bernazzani: “Siamo un ottimo gruppo, abbiamo i mezzi per vincere. Con Josè Mourinho…”

Francesco Parrone

Oggi pomeriggio alle 16:00, allo Stadio “Enzo Blasone” di Foligno, la sua Inter si giocherà l’accesso alla Semifinale contro il Palermo: Daniele Bernazzani si racconta in esclusiva sul sito della Lega Serie A, esprimendo le sue...

Oggi pomeriggio alle 16:00, allo Stadio "Enzo Blasone" di Foligno, la sua Inter si giocherà l'accesso alla Semifinale contro il Palermo: Daniele Bernazzani si racconta in esclusiva sul sito della Lega Serie A, esprimendo le sue impressioni su vari temi riguardanti il Campionato Primavera, di cui è uno dei protagonisti, e non solo.

Bernazzani: quelle arrivate alla Fase Finale di Gubbio sono, a suo avviso, le migliori 8 squadre del Campionato Primavera TIM? "Più o meno. Forse, quella che era considerata tra le favorire, ed invece è l'unica che manca, è la Fiorentina".

Che tipo di gruppo ha a disposizione? Crede che per età, esperienza, tecnica, i suoi ragazzi siano pronti a raggiungere lo scudetto?"Un ottimo gruppo, e lo ha già dimostrando vincendo la Next Gen Series. I ragazzi hanno sicuramente i mezzi per vincere anche il titolo nazionale, ma in una fase finale serve un pizzico di fortuna, sono gare 'dentro-fuori' ravvicinate: è uno sprint, non è una maratona".

Storicamente la Fase Finale del Campionato Primavera TIM è stata la culla di grandissimi talenti: a partire da Totti e Del Piero, per arrivare a Marchisio, Balotelli ed El Shaarawy. Crede che questa generazione abbia tra le sue fila qualche giovane che potrà affermarsi presto sugli stessi livelli dei campioni citati?"Penso che ci siano ottimi giocatori, con grandi prospettive, non solo nella mia squadra, ma dire prima che diventeranno super campioni come Totti e Del Piero mi sembra eccessivo. Devono fare il loro percorso e poi si vedrà".

Allenare i giovani è un ruolo di grande responsabilità per la crescita tecnica dei calciatori, ma anche per la loro maturazione umana e caratteriale. Come si pone Lei nei confronti della Sua squadra?"Le problematiche sono tipiche dell'età, ogni ragazzo è un mondo diverso, bisogna lavorare molto anche sui singoli. Se l'obiettivo è formare i calciatori del domani, questa formazione passa anche attraverso una crescita caratteriale e mentale: ci devono essere delle linee comuni, delle basi generali, ma poi ogni ragazzo vive diversamente il rapporto con l'allenatore, quindi anche il nostro approccio con loro deve adattarsi alle caratteristiche del gruppo e del singolo".

Oltre ad essere fucina di giovani talenti sul campo, il Campionato Primavera TIM ha visto crescere anche tanti giovani allenatori. Si sentirebbe pronto se la chiamassero ad allenare la prima squadra?"Il mio è stato un percorso un po' particolare e diverso dai consueti. Dal Settore Giovanile, prima con la Primavera e poi con gli allievi, sono passato alla prima squadra, lavorando nello staff con cinque allenatori diversi. Poi sono ritornato alla Primavera".

C'è un allenatore in particolare a cui Lei guarda come modello dal punto di vista tattico e uno al quale si ispira dal punto di vista umano?"Ho avuto rapporti con tanti allenatori, sia da calciatore che da tecnico, ma è chiaro che nel mio percorso la fortuna di incrociare e di lavorare con José Mourinho ricopre un ruolo davvero straordinario. Non solo per quello che abbiamo vinto insieme e per l'Inter, ma per il suo modo di allenare, rapportarsi con le persone e con le situazioni, mi ha fatto vedere molte cose che prima non vedevo o, forse, vedevo, ma non sotto gli aspetti che lui ha saputo evidenziare".

La Roma, Campione d'Italia in carica e fresca vincitrice della Primavera TIM Cup, pare essere la naturale favorita per la vittoria finale. Qual è, invece, la Sua favorita?"Tutti Roma o Juventus, ma vediamo che cosa succederà a Gubbio. Le soprese, alle fasi finali del Campionato Primavera, non mancano mai e sul campo i favori del pronostico possono cambiare".