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Berti: “Io interista al 1000 %. Medel leader. Meglio sconfitti che milanisti? La adoro…”

Ospite di Inter Channel, Nicola Berti ha risposto alle domande dei tifosi nerazzurri incontrati a 'Il Centro' di Arese

Dario Di Noi

In diretta dal 'Christmas Village' nerazzurro, inscenato a 'Il Centro' di Arese, Inter Channel ha riservato una bella sorpresa ai tifosi interisti. Per un'ora, alcuni volontari sono riusciti a porgere delle domande a un grande idolo come Nicola Berti. Da ex giocatore dell'Inter nel decennio 1988-1998, Berti ha risposto così ai suoi tifosi.

Quanto sento l’Inter?

"Io mi sento interista al 1000 %, come posso rispondere? L’affetto dei tifosi dell’Inter è sempre tanto, ogni volta che vado allo stadio incontro i tifosi e mi sorridono. Questa cosa mi fa impazzire. Si vede il piacere che hanno nell’incontrarmi, ed è reciproco"

Su che uomo punterei?

"Noi siamo stati fortunati con l’arrivo di Pioli, che appena arrivato ha fatto subito una mossa intelligentissima: mettere Medel difensore centrale. Viaggiando con la squadra un po’ volte, ho visto in Medel un vero leader. Sono cose che si capiscono, ci ho visto un leader. Poi per sfortuna si è infortunato, tornerà a gennaio. Ma io credo che sia lui l’uomo in grado di dare una scossa alla squadra e di legare tutti i reparti"

Modulo?

"Ormai non si gioca più con un solo modulo, dipende tanto dagli avversari. Il modulo una volta era semplice, nella mia Inter era un 4-4-2".

Milan sullo stomaco?

"Eh beh, 'meglio sconfitti che milanisti', è la frase che adoro. Come mi è venuta? Ero abbastanza incazzato (ride). Io tra l’altro li bastonavo quando capitava. In quel periodo il Milan era una delle squadre più forti del mondo, non era il Milan di oggi, e dopo una sconfitta in Coppa Italia, per 3-0, avevo avuto da dire con Maldini e Baresi, che mi facevano gesti strani, mi facevano il segno ‘tre’. Per cui mi incazzai e andai in conferenza stampa a dire quella frase. Tra l’altro sono parole che si sono tramandate nel tempo, perché anche ragazzi che non mi hanno visto giocare si ricordano di me per quella frase. Mi chiamano idolo per questo, senza avermi visto giocare".

Gabigol?

"Lo aspettiamo in Primavera, ormai questo inverno glielo facciamo passare, con sto freddo non è abituato (ride). Lo aspettiamo per la Primavera, con il primo sole. Avete visto le Olimpiadi? Non nella prima partita, ma nella seconda e nella terza ha giocato in modo straordinario, fece un paio di gol. Il calcio italiano è completamente diverso, ma non dimentichiamo che ha 19 anni"

Chi prenderei a gennaio come mediano?

"Un bel Matteoli, un Pirlo: ragazzi giovani insomma (ride). A gennaio sicuramente qualcuno arriverà. La nuova proprietà è seria, si sta muovendo bene. Io sono molto fiducioso".

Cosa faccio adesso?

"Sono ambasciatore per l’Inter, lavoro con gli Inter Club e in televisione alla Rai, con Savino".

Primo gol a San Siro?

"Fu con la Sampdoria, gol bellissimo. Matthaus partì palla al piede, con un pazzo furioso (lui, ndr) che gli correva dietro. Pagliuca parò il suo tiro e io sulla ribattuta feci gol. Poi la settimana dopo segnai di nuovo, contro la Roma. Mi sono presentato bene insomma, due gol alle prime due in casa. Quella Samp poi due anni dopo ci rubò lo Scudetto del ’91, che è l’unica cosa che a me manca ancora. Mi è rimasto qua, quello Scudetto poteva arrivare".

Brozovic?

"Credo sia in grande ripresa. E’ uno che deve dare tanto, adesso sta facendo bene. E’ l’unico (o uno dei pochi) che sa calciare da fuori area. Gli chiedo solo qualche inserimento senza palla in più, perché a noi mancano giocatori alla Berti che si inseriscono senza palla. E’ istinto? Sì, ma allenandoti l’inserimento impari a farlo. E’ una cosa molto naturale, ma la puoi apprendere. Se ti proponi, dai una possibilità in più alla tua squadra".

Champions?

"Io ci credo ancora. All’amico Abatantuono avevo detto che in Primavera saremmo stati prima del Milan. Ma non so se è sufficiente, perché se Roma e Napoli cominciano a pedalare bene… Io ad Abatantuono ho promesso che saremo davanti a loro, e secondo me ci sta. Ma se Roma e Napoli giocano così, per la CL inizia a diventare difficile. Abbiamo un girone di ritorno che ci aspetta, con entusiasmo potremo arrivare ancora lontano"

Compagno con cui mi sono trovato meglio?

"Aldo Serena sicuramente nei primi anni. E alla fine Ronaldo, anche se ci ho giocato poco assieme. Uscivamo spesso io e lui, un ragazzo molto divertente, sorridente, intelligente, favoloso (ride)"

Coppa UEFA ’93-’94, decisa da un mio gol in finale contro il Casino Salisburgo?

"Avevamo l’albergo vicino alla stazione, lì arrivarono 10.000 tifosi dell’Inter. La mattina mi svegliai per loro, mi svegliai con la canzone ‘E facci un gol, e facci un gol, Nicola Berti facci un gol’. Pensavo di sognare, invece ho aperto gli occhi e c’erano i miei tifosi sotto la finestra che cantavano. E la sera feci gol, bellissimo. Grandissime emozioni, che emozioni".

(Inter Channel)