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In casa Inter continua a tener banco la questione legata alla cessione societaria: Suning non ha ancora preso una decisione definitiva, ma nel frattempo le scadenze incombono e il tempo stringe. Come scrive il Corriere dello Sport, le ipotesi per il futuro prossimo del club nerazzurro sono solamente due: "Un nuovo prestito da 150-200 milioni che aumenterebbe fino quasi a un miliardo il debito dell'Inter oppure la cessione della maggioranza a Bc Partners a cifre inferiori rispetto ai 1.000 milioni richiesti: Suning, come spiegato ieri, sta riflettendo sul da farsi, consapevole che il tempo stringe e che non potrà prendere una decisione il 31 marzo, l'ultimo giorno utile per pagare i debiti scaduti (quelli del 2020) e ottenere il via libera dall'Uefa per la partecipazione alle prossime coppe europee".
"La priorità è saldare al Real la rata da 10 milioni per l'acquisto di Hakimi, ma ci sono anche altre scadenze, su tutte gli stipendi della squadra. In teoria quelli potrebbero slittare fino al 31 maggio quando, per le licenze nazionali, bisognerà dimostrare di aver pagato fino ad aprile compreso, ma è chiaro che l'Inter, che ha firmato un accordo per saldare novembre e dicembre entro la fine di maggio, non può trascinarsi 6 mensilità fino all'ultimo tuffo. Ecco perché entro il 15-20 marzo il dado... deve essere tratto. Con un nuovo prestito o con la cessione della maggioranza".
"Da marzo in poi Lion Rock può chiedere di uscire obbligando gli Zhang ad acquistare il 31,05% di quote nerazzurre per quasi 168 milioni più un bonus. Se lo facesse (e non è detto che succeda), sarebbe un ulteriore problema".
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