L'Inter vuole diventare un club in attivo entro il 2019. Parola di Michael Bolingbroke, che ha raccontato all'agenzia finanziaria Bloomberg l'incarico avuto da Suning: "Mi hanno detto 'vogliamo essere fissi in Champions League'. E vogliamo produrre soldi. Il tuo business plan prevede che entro tre anni dall'acquisto il club sarà in attivo? Ottimo. Procediamo!"
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Bolingbroke: “Suning mi ha dato un compito. Con loro 20 mln da sponsor. Hanno 2 limiti”
Il CEO nerazzurro ha garantito alla nuova proprietà un club in attivo dal 2019
Il piano dell'Inter, ovviamente, poggia interamente sull'ingresso di Suning. Secondo Bolingbroke, i contatti di Suning possono portare accordi per 20 milioni a stagione. "Con i loro contatti e la loro capacità di accesso (in Cina ndr), abbiamo un'opportunità che semplicemente non avevamo prima che arrivassero", ha spiegato il CEO nerazzurro. Il prossimo mese aprirà l'ufficio dell'Inter a Nanchino, con 12 impiegati. Questo comporterà, secondo Bolingbroke, l'accelerazione per nuovi accordi commerciali, e anche la possibilità di avere intese economiche per il naming della Pinetina e del settore giovanile.
Ma ci sono dei limiti. Bolingbroke sostiene che la Uefa vieterà operazioni con il Jiangsu di questo tipo: acquisto da parte del club cinese e prestito poi all'Inter. E inoltre Suning non può sponsorizzare autonomamente l'Inter a prezzi superiori al valore di mercato.
"Se Suning diventasse di colpo sponsor elettronico dell'Inter per 100 milioni, penso che la Uefa si fermerbbe e si chiederebbe 'Davvero'?", ha detto in maniera retorica Bolingbroke. Ma nulla vieta che Suning trovi degli sponsor.
Il piano di Bolingbroke prevede ovviamente anche San Siro. Il CEO intende replicare il modello già visto al Manchester United. L'Inter ha identificato potenziali tifosi che vivono a massimo 90 minuti dallo stadio, qualcosa mai fatto prima ma che Bolingbroke ha già fatto con il Manchester United. Ma tutto dipenderà dai risultati: "Se non vinciamo sarà un fallimento".
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