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BONAZZOLI: “Io in prima squadra, non ci credevo! Studio Milito ma anche…”

Daniele Mari

Federico Bonazzoli, attaccante classe 1997, sta facendo il ritiro con la Primavera. Un salto mortale per un centravanti abituato a bruciare le tappe: “Mi hanno dato questa opportunità, sto cercando di sfruttarla al meglio. Ma dal 3 agosto...

Federico Bonazzoli, attaccante classe 1997, sta facendo il ritiro con la Primavera. Un salto mortale per un centravanti abituato a bruciare le tappe: "Mi hanno dato questa opportunità, sto cercando di sfruttarla al meglio. Ma dal 3 agosto farò parte a pieno del gruppo degli Allievi, essendo un '97. Sono onorato comunque che il responsabile mi abbia dato questa opportunità. Cercherò di fare del mio meglio per restare in questa categoria".

CERRONE - "E' un grandissimo mister, abbiamo vinto il campionato Giovanissimi. Lo conosco bene quindi posso essere anche più consapevole di quello che faccio perchè è tre anni che mi conosce. So cosa gli piace e cosa non gli piace. La cosa su cui insiste di più? L'aspetto tecnico, con  la palla, e l'aspetto caratteriale del gruppo. Chiede una compattezza di gruppo e chiede il gioco, di giocare con passione e divertendosi".

NAZIONALE - "Ho ricevuto la convocazione della Nazionale di un anno superiore alla mia nascita. Abbiamo fatto un buon Europeo, poi ai rigori si sa che è una lotteria. A ottobre si parte per il Mondiale, è una competizione che tutti i ragazzini vorrebbero giocare. Possiamo arrivare in alto".

LA PRIMA SQUADRA - "Mi è arrivata la chiamata, non ci credevo, in un mese mi è cambiata la carriera. I miei genitori piangevano, non ci credevano. Ti dico solo che sono arrivato in questa stanza e c'era Guarin lì sul tavolo. Ho detto: e ora che faccio? Mi son seduto, ho aspettato e poi sono arrivati gli allenamenti. Man mano che andavamo avanti mi sentivo parte di quel gruppo, accettando sempre anche i rimproveri del mister. E' un punto di arrivo ma anche di inizio".

RIFERIMENTI - "Sicuramente Milito, poi anche un giovane più familiare che è Icardi. E' un bravissimo attaccante. C'è sempre da imparare, una corsa, un tiro, un passaggio. Da qualsiasi attaccante c'è sempre da imparare. Il mio obiettivo è prendere qualcosa da questi attaccanti e unirli. Le lacune le colmeremo col tempo".