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ESCLUSIVA Bonolis: “Inter, Tonali subito. Ronaldo mi svelò la strategia. Quel bacio a Zhang…”

Marco Macca

Il calcio è materia spigolosa, soprattutto se si vuol provare a riderci su. La sua abilità sull'argomento è sempre stata quella di divertirsi e divertire, senza rompere mai l'equilibrio. Quanto è stato difficile?

Ci sono temi più ispidi. Cerco di affrontare tutto con leggerezza, senza dover per forza camminare sulle uova. Non ci si può offendere per queste cose. Si può togliere il detonatore a tanta rabbia. Certe persone sacralizzano troppo il calcio, e secondo me se lo godono meno.

Cosa rappresenta l'Inter per lei?

Dopo l'amore per la mia famiglia, è stata la miglior accentratrice di passione.

Tornerebbe a condurre un programma interamente incentrato sul calcio dopo Serie A – Il Grande Calcio del 2005?

Ma magari. Mi sono divertito molto con quel programma, se non fosse che la redazione giornalistico-sportiva mi era avversa, perché pensavano che quel tipo di programma dovesse appartenere solo a loro. Me lo proposero i vertici Mediaset e l'ho fatto. Ma quando mi sono reso conto di essere marcatamente sgradito ai vertici della redazione sportiva, ho lasciato. Ma mi piace poter raccontare lo sport, perché mi appassiona. Quando ho visto che davo fastidio, ho salutato tutti.

L'interismo è un concetto non totalmente descrivibile attraverso il vocabolario. Nel corso degli anni, nel corso della sua carriera, lei ha sempre rappresentato un simbolo di questo stesso concetto. I tifosi nerazzurri in lei si sono sempre identificati. Quanto le fa piacere che una comunità così sterminata e composta da persone di diversa estrazione sociale e diverse età sia concorde nel considerarla un emblema di una componente tanto importante della propria esistenza?

Mi fa piacere. Condividiamo gioie e dolori. Poi, ci sono alcuni che, a differenza di altri nerazzurri, sono più visibili di altri. Ma non è un merito, è una circostanza. Non è certo un peso quello che porto. Sono come una sorta di portabandiera olimpico. C'è chi porta la bandiera, ma alla fine è un atleta come gli altri. E io sono un tifoso come gli altri.

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