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L'Inter come stato dell'anima, come amore viscerale, un continuo viaggio dentro e fuori di sé. L'Inter è come una velata follia che ci accompagna sempre, tremendamente e splendidamente imprevedibile, come i sentimenti. Paolo Bonolis, come tutti i tifosi nerazzurri, ha sempre vissuto la sua passione in maniera totale. E, quando parla dell'Inter, non ha problemi a mettersi a nudo, mostrando a tutti i suoi ricordi e la sua intimità. Lo ha fatto anche con noi di FCInter1908.it, nel corso della diretta Instagram con la nostra testata. Ecco le sue parole:
Come ha trascorso questo periodo? Ha rivisto partite o nella sua testa in questo momento non c'è spazio per il calcio?
Come tutti, sperando che finisca presto. Ho giocato con mio figlio, che ha FIFA 2020, e così abbiamo fatto tutte le partite possibili e immaginabili. Ho guardato tante partite, come quelle dei Mondiali. Ma ho seguito anche qualche partita dell'Inter, anche di quelle che conoscevo a memoria.
Il calcio si interroga se ripartire o meno fra tante polemiche. Il tutto mentre emergono altre positività al coronavirus tra i calciatori di Torino, Fiorentina e Samp. Qual è la quantità di rischio accettabile in nome della sopravvivenza del sistema calcio e della passione che ci lega a questo sport?
La coperta è sempre corta. Se vuoi rivitalizzare economicamente, devi prenderti qualche rischio sanitario, se vuoi salvaguardare la salute devi rinunciare alla ripresa economica. Sono scelte difficili. Credo che si possa ricominciare, con tutte le attenzione. Laddove ci fossero dei giocatori positivi, bisognerebbe considerarli come infortunati. Ma questo lo sanno i medici. Onestamente mi sembra che ci sia un po' di scarica barile a livello governativo, e così diventa tutto più complicato. In Germania sono stati più categorici. Le partite con i giocatori in perfetta condizione non vedo perché non debbano giocare e allenarsi con le dovute precauzioni. Si può ricominciare se lo si vuole, e se da persone mature ci si prendesse qualche responsabilità.
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