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Paolo Bonolis, noto tifoso nerazzurro, ha commentato la disfatta dell'Inter contro il Cagliari e ha detto la sua anche su alcuni elementi che compongono la rosa di Mazzarri:
Domenica l’Inter ha compiuto un netto passo indietro rispetto le ultime partite, perdendo in casa contro il Cagliari con un netto 4-1. Che partita è stata?
“Più che un passo indietro a me è sembrato un passo nel vuoto! Siamo proprio sprofondati, è stata una sconfitta meritata sotto tutti i punti di vista. Si è visto da subito che l’approccio non era quello giusto e nessuno degli undici in campo ha offerto una prestazione all’altezza”.
La causa dunque è da attribuire ad un approccio mentale sbagliato oppure, come sostengono in molti, ha notato anche una supremazia del Cagliari dal punto di vista atletico?
“Io credo che le cose siano strettamente collegate. Quando sbagli l’approccio alla partita poi diventa difficile stare sul piano dell’avversario anche dal punto di vista della corsa. Quindi direi che la causa principale sia mentale e non fisica, anche perché ancora siamo all’inizio”.
Dal punto di vista tattico, dopo la partita di Torino, Mazzarri ha iniziato a schierare una squadra più spregiudicata, con le due punte in campo più Kovacic e spesso uno tra Hernanes e Guarin. Lei da tifoso preferisce questa filosofia offensiva o pensa che la squadra possa risentirne dal punto di vista dell’equilibrio?
“A mio avviso non è una questione di uomini, ma di come gli uomini interpretano le indicazioni del mister. Spesso mi accorgo che la squadra è lunghissima: tra difesa ed attacco ci sono 70 metri e questo non va bene. Quando guardo le partite della Juventus, giusto per fare un esempio, mi accorgo che loro sono molto più compatti tanto che tra difesa ed attacco ci sono 20-25 metri massimo. Quella è la differenza. Inoltre, anche dal punto di vista individuale commettiamo troppi errori e siamo lenti. Escluso Kovacic, che a me piace moltissimo, troppi giocatori non giocano mai di prima e tengono il pallone tra i piedi per troppo tempo permettendo alle difese avversarie di riorganizzarsi. Dobbiamo essere più rapidi. Sono comunque convinto che in squadra ci siano elementi non all’altezza di una grande squadra e se l’obiettivo è quello di raggiungere il terzo posto, questo potrebbe risultare un problema in determinate partite”.
Sia più preciso, crede dunque che la società abbia sbagliato il mercato?
“Non del tutto. Le risorse economiche erano poche e sono stati acquistati anche giocatori importanti, ma a mio avviso nel gioco di Mazzarri gli esterni sono molto importanti e in quel reparto non siamo troppo coperti. Abbiamo giocatori appena discreti in quel ruolo. Io credo che a gennaio ci sia bisogno di sistemare qualcosa ed accantonare definitivamente qualche giocatore”.
La lotta per il terzo posto è comunque apertissima: se all’Inter le cose non vanno benissimo, neanche per le altre contendenti la situazione è delle più rosee. Resta dunque fiducioso per il raggiungimento dell’obiettivo?
“Onestamente resto fiducioso ma va anche detto che l’Inter non ha ancora giocato con squadre di classifica medio alta e, a mio avviso, a questo punto, si sarebbero dovuti collezionare più punti. Non chiedevo 15 punti, ma 11/12 a mio avviso avremmo dovuti farli. La corsa al terzo posto comunque sarà molto lunga e difficile, non ci sono solo le solite note Milan, Napoli, Lazio e Fiorentina. Potrebbero infatti arrivare delle sorprese da Udinese e Sampdoria che stanno facendo tanti punti”.
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