Un fiume in piena. E' un Paolo Bonolis scatenato quello che ha commentato, intervenendo a Radio Radio, Inter-Juventus. Argomento, ovviamente: il fallo di Pjanic su Rafinha. "Nel corso del campionato, sistematicamente sono successe cose piccole che a volte sfuggono all'attenzione. La Juventus è tremendamente forte e gioca, in fase difensiva, in maniera eccellente. Ma come ci riesce? Ogni volta che perde palla, commette il classico fallo tattico. E viene sanzionato una volta ogni dieci, mentre per tutte le altre squadre viene sistematicamente e giustamente sanzionato. Questo porta ad una differenza di occasioni, sia difensive che offensive, che cambia completamente".
copertina
Bonolis: “Fallo di Pjanic, ammonito D’Ambrosio. E’ grottesco. Juve, 10 interventi per un giallo”
Altri stralci dell'intervento di Paolo Bonolis a Radio Radio dopo Inter-Juventus
IL FALLO DI PJANIC - "Nel momento in cui un giocatore della Juve viene ammonito, non è che va in diffcoltà. Quello è un certificato di garanzia che gli permette di fare quello che gli pare. Non viene ammonito di nuovo mai. Ma come è possibile che accada se l'arbitro è tanto bravo? Se è tanto bravo non può sbagliare in quel modo. La storicizzazione ci porta a pensare che, quando la Juve è in difficoltà, anche gli arbitri più bravi sbagliano e non sbagliano mai in un'altra direzione, sbagliano sempre in una direzione. Poi sbagliano, nel corso della stagione, anche a favore dell'Inter, del Milan, della Roma, del Napoli. Ma capita, è capitato. Con la Juve è una costante invece. Quello che è accaduto sabato sera non è strano, è incomprensibile. Come è possibile? Non è possibile se un arbitro è tanto bravo, è fuori logica. Non si può sbagliare una cosa del genere, è plateale. Non è valutabile, non è considerabile, è plateale. Se hai sbagliato in maniera così plateale e sei così bravo io qualche domanda me la faccio. Ma voi vi rendete conto che Pjanic fa un fallo enorme e viene ammonito D'Ambrosio? E' grottesco. Quello non è un fallo, è un tentativo d'omicidio di Pjanic su Rafinha e dai. Quando è troppo è troppo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA