Si avvicina l'appuntamento con il derby di Milano, in programma domenica pomeriggio a San Siro: l'Inter di Antonio Conte, dopo aver conquistato la vetta della classifica, punta a dare una nuova spallata al Milan, reduce dal clamoroso ko contro lo Spezia. Paolo Bonolis, noto tifoso nerazzurro, è intervenuto in collegamento telefonico a "Inter Connection", programma in onda su TeleLombardia:
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Bonolis: “Battere la Juve sarebbe goduria biblica. InterSpac mi ha chiamato. Suning…”
Paolo Bonolis affronta i temi caldi di casa Inter: "Bene Eriksen, ma non dimentichiamo Sensi. Derby non determinante"
"Lo scontro Lukaku-Ibrahimovic nel derby di Coppa Italia? Se la dirigenza tace avrà le sue buone ragioni per tacere. Andrea Agnelli? Lo incontrai una volta in un ristorante, ma non ci siamo scambiati neanche una parola, eravamo con le rispettive famiglie. Eriksen? Abbiamo provato a giocare con il 3-4-1-2, e la cosa non ha funzionato. Se lo schieri da trequartista accetti la sua volontà di non rientro, lui ha questa difficoltà. Adesso sembra che Conte gli abbia fatto digerire questa necessità di impostare ma, al contempo, di lavorare anche in fase di non possesso palla, come ho visto contro la Lazio. A me piace: se accetta questa volontà di contrasto è un signor giocatore, ha illuminazioni non indifferenti, Brozovic non è il solo che deve far girare il pallone, ma ora sono in due. E poi non dimentichiamoci di Sensi, che a me piace follemente: è abbastanza complicato quello che succede a Stefano, è un anno che non gioca mai, non ho capito le sue problematiche. Abbiamo questi due giocatori che permettono a Brozovic di non essere il solo punto di riferimento del gioco, se ce n'è solo uno diventa facilmente soffocabile. All'inizio sembrava che Eriksen facesse una cortesia ad entrare in campo, sembrava avesse una sorta di distacco da ciò che volesse Conte; adesso mi sembra che abbia capito questi doveri, assolvendoli con quelle che sono le sue capacità. Non è un incontrista, ma copre e fa quello che chiede Conte.
Derby? Troppo presto per essere determinante. L'unica cosa è psicologica, se ti senti superiore e riesci a ottenenere questa sensazione di superiorità, allora te la porti per il resto del campionato. A livello di punteggio puoi andare a +4, restare a +1 o tornare a -2, a questo punto della stagione cambia poco. Poi ci sono la Juventus, la Roma... Se preferirei vincere il campionato sulla Juventus o sul Milan? Beh, vincere sulla Juventus sarebbe una goduria biblica. Il passato di Conte non mi preoccupa, tutti abbiamo un passato. Sono felicissimo di come si adopera, non mi importa del suo passato.
La cordata? Mi hanno chiamato, mi hanno chiesto di farne parte, ho chiesto di spiegarmi bene. Può essere una cosa che dà nuova linfa alla società, se la politica cinese cambia traiettorie per chi dipende da quelle politiche cambia tutto. Suning è in questa situazione, ma si risolverà: l'Inter è un brand appetitoso, bisogna solo trovare la giusta cifra da mettere sul tavolo. Confermare Conte? Dipende da tante cose: da come terminerà la stagione, da come i calciatori accettino la sua personalità, da quanto Conte abbia voglia di continuare. Certo che lo terrei: Conte è un ottimo allenatore, perchè cambiarlo se ha voglia di rimanere?
Il mio sogno? Un mercato con gente meno anziana. Ultimamente questo discorso dell'esperienza mi convince poco. Quando ti appoggi sul cognome o su quanto fatto in carriera devi valutare tante cose, soprattutto per qunto riguarda centrocampisti ed esterni. Questo è quello che vedo in alcuni calciatori presi. Vorrei vedere gente più fresca e più adatta a un gioco, quello di Conte, molto faticoso.
Un ruolo nell'Inter? Lo farei subito!
La lite Conte-Agnelli? La natura umana è uguale per tutti, non cambia niente il cognome che hai. La signorilità ce l'abbiamo tutti quando le cose vanno bene, bisognerebbe averla quando non vanno bene. L'unica cosa è di evitare di pontificare e di fare quelli belli quando va tutto bene.
Nel cuore ho 3 nomi: il Fenomeno Ronaldo, senza dubbio; Cambiasso, che ho sempre considerato fantastico per come interpretava il ruolo di centrocampista; e poi c'è il mio Capitano, Zanetti. Andando indietro nel tempo ce ne sono ovviamente altri.
Se temo un secondo round Ibrahimovic-Lukaku? Può anche darsi, ma non cambia niente, sono cose che capitano. Sono ragazzi che hanno una pressione pazzesca. È tutta una gigantesca necessità mediatica quella di analizzare ogni minimo gesto in campo: è normale che un calciatore sbuffa se sostituito, è normale litigare, poi finisce tutto lì".
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