Mentre l'Inter si avvia a conquistare il suo scudetto numero 20, i conti nerazzurri migliorano ancora: ecco tutti i dati
Mentre l'Inter si avvia a conquistare il suo scudetto numero 20, i conti nerazzurri migliorano ancora. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, si è passati dal rosso record di 246 milioni del 2020-21 al -140 del 2021-22 al -85 del 2022-23. E, a oggi, le stime al 30 giugno 2024 indicano un’ulteriore riduzione della perdita: 50 milioni. "Nonostante l’eliminazione agli ottavi di Champions, il risultato economico sarà migliore dell’anno scorso, quando la squadra di Inzaghi raggiunse la finale europea. Merito del boom commerciale e della gestione della rosa più profittevole. La previsione tiene conto dello scudetto ormai ipotecato e delle operazioni di calciomercato realizzate finora. Quindi, in caso di plusvalenze realizzate a giugno, quel numerino dell’ultima riga di bilancio ne beneficerebbe".
"Nel 2022-23 i ricavi, al netto del player trading, furono pari a 386 milioni. In questa stagione ci si attesterà a quota 380. Il cammino più corto in coppa inciderà al botteghino: da 79 milioni a 75. Ma, a parità di partite giocate, si registra un incremento del 15% dell’area ticketing. L’effetto Champions è più marcato sui diritti tv: i premi Uefa passeranno da 100 a 65 milioni. Cresceranno i proventi dei diritti della Serie A, da 87 a 100 milioni, ipotizzando il primo posto finale. E arriveranno più soldi dalla Lega anche per la vittoria della Supercoppa. Ottime le performance del segmento commerciale. Si è finalmente monetizzata l’esposizione prolungata del marchio sulla scena internazionale", spiega Marco Iaria sul quotidiano.
"Le sponsorizzazioni fanno +48%, da 54 a 80 milioni, anche perché si è colmato il vuoto di DigitalBits. Il merchandising-licensing passa da 13 a 24 milioni. Scendono i costi, al netto del player trading, da 452 agli stimati 429 milioni. Merito dell’ulteriore taglio degli ammortamenti dei “cartellini”: 137 milioni nel 2020-21, 101 nel 2021-22, 90 nel 2022-23 e 78 nel 2023-24. Alla fine non si riscontrerà una riduzione degli stipendi, che gireranno ai livelli di un anno fa: 228 milioni le spese complessive per il personale. E’ vero che ci si è liberati dei pesanti ingaggi di Brozovic, Lukaku e Dzeko, ma vanno messi nel conto gli incentivi all’esodo, i rinnovi e gli innesti in prima squadra. Il calciomercato è l’altra voce che contribuisce al miglioramento del conto economico. Pesano le plusvalenze portate da Onana (43 milioni il guadagno netto) e Brozovic (15). Di conseguenza, i proventi del player trading, al netto degli oneri, ammontano al momento a 53 milioni, il doppio rispetto al 2022-23. Il risultato di bilancio lascia soddisfatto il management nerazzurro, guidato dagli ad Antonello e Marotta".
"L’obiettivo è di arrivare al più presto al break even. Quando? Dipenderà soprattutto dalla dinamica del fatturato, tra introiti commerciali, competizioni internazionali e mercato. Questo perché, dopo aver tagliato di una ventina di milioni il costo del lavoro tra il 2021-22 e il 2022-23, i dirigenti prevedono ora un incremento degli stipendi per i rinnovi da portare a termine (Lautaro e Barella). Si potrà lavorare sulle uscite ma l’anno prossimo, con almeno due partite in più di Champions e la novità del Mondiale per club, servirà una rosa numericamente adeguata".