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Borja Valero: “Sono il dodicesimo titolare dell’Inter. Futuro? Non so se chiuderò qui”

Il centrocampista dell'Inter ha parlato prima della sfida al Frosinone

Andrea Della Sala

L'Inter riprenderà il campionato con la sfida al Frosinone sabato sera. La squadra di Spalletti si sta preparando per la partita di campionato, poi penserà al match col Tottenham di Champions. Il centrocampista dell'Inter Borja Valero ha parlato del momento della squadra e del suo ai microfoni di Dazn:

SPAZIO - “Il mio inizio di campionato è stato un percorso. Ho fatto pochi giorni di preparazione quest’estate, quindi è normale che all’inizio giocassi poco. Piano piano ho trovato più spazio. Ora sto bene. Si può dire che sono il dodicesimo titolare ma è una questione di squadra, non di titolari. Io aiuto come posso, è bello anche entrare ed essere incisivo dalla panchina. La cosa più importante contro il Frosinone sarà riprendersi dopo l’Atalanta. Dobbiamo stare uniti”.

RUOLO - "Mi piace di più giocare regista perché tocco di più la palla. Però anche sulla trequarti mi trovo bene.

I tifosi mi chiamano Sindaco. È una cosa che viene da Firenze. In spogliatoio sono semplicemente uno che dà qualche consiglio perché ho qualche anno in più".

ROCHO - "Mia moglie corre più di me. Si allena molto di più. Le piace da morire la corsa. Si sta allenando per fare maratone importanti e litighiamo sulla competizione. L’ho conosciuta su MSN. Avevo 18 anni e giocavo nel Real Madrid. Poi, la prima volta in vita mia che sono andato in discoteca, l’ho trovata lì. Lei mi ha mandato a quel paese".

CALCIATORI - "Ho tanti calciatori come condomini, tipo Icardi e Boateng. Ci salutiamo quando ci vediamo in parcheggio. Ogni tanto andiamo a cena".

SPAGNA - "Da un lato essere nato nel periodo di Xavi e Iniesta mi è stato sconveniente, perché ho giocato poco con la Spagna. Ma dall’altro, è stata una goduria giocare con loro ed essere tifoso di quella squadra lì".

INTER - "Non so se chiuderò la carriera qui. Ma dopo farei volentieri il golfista più che l’allenatore, anche se non chiudo nessuna porta".

RONALDO - "Mio figlio era un po’ arrabbiato quando Ronaldo è andato alla Juve, perché tifa molto il Real Madrid, come me e mia moglie".

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