copertina

Botta, Icardi, Kovacic e non solo: Mazzarri osi. C’è un obiettivo che vale più dell’EL

I tifosi dell’Inter difficilmente accetteranno un replay della scorsa stagione, in cui la rabbia per i mancati risultati è presto diventata rassegnata autoironia. L’Inter non ha mai vinto nel 2014, ha gioito solo nel derby nelle...

Daniele Mari

I tifosi dell'Inter difficilmente accetteranno un replay della scorsa stagione, in cui la rabbia per i mancati risultati è presto diventata rassegnata autoironia.

L'Inter non ha mai vinto nel 2014, ha gioito solo nel derby nelle ultime 10 gare e nonostante questo è ancora sesta con l'Europa League a due punti, senza contare che un altro posto potrebbe essere liberato in caso di finale di Coppa Italia tra squadre già qualificate ad una coppa europea.

Ma in tempi di fair play finanziario c'è un obiettivo che, da qui a fine stagione, vale più dell'accesso all'Europa meno nobile: la valorizzazione del patrimonio della società.

L'Inter ha tutta una serie di giocatori che, potenzialmente, valgono una fortuna sul mercato. Alcuni si stanno mettendo in luce altrove (Mbaye era stato valutato la bellezza di 8 milioni di euro dallo stesso Lotito), altri devono essere valorizzati in casa. I nomi sono presto fatti: Ruben Botta, Mateo Kovacic, Mauro Icardi e...Fredy Guarin.

Le motivazioni sono ovviamente diverse. Kovacic è un talento che va protetto e soprattutto rigenerato. Il suo camminare a testa bassa è un segnale di sconforto che deve essere assolutamente gestito con una dose spropositata di fiducia.

Per Icardi e Botta il discorso è diverso. Entrambi sono stati frenati dagli infortuni ma, in condizioni fisiche accettabili, vanno inseriti in squadra per poterne valutare i progressi e per poterne, possibilmente, aumentare il valore sul mercato. Inutile girarci intorno: in questo momento l'Inter non ha giocatori vendibili, non ha il Pjanic di turno da proporre al Psg a 55 milioni di euro. Il Pjanic di turno va trovato in questi mesi.

Discorso a parte merita Fredy Guarin. Ormai il "pasticciaccio brutto" è stato fatto, ora perdere definitivamente il giocatore sarebbe un suicidio. Anche per il colombiano, che non è certo un giovanotto da lanciare, vale però il discorso legato alla valorizzazione del patrimonio societario. Il valore del cartellino di Guarin, sprofondato nel mese di gennaio, va ricostruito e riportato ai livelli di inizio anno, confidando magari in un grande Mondiale che riporti le big europee a bussare alla porta nerazzurra. In quel caso, ne siamo certi, anche l'atteggiamento dell'agente di Guarin sarebbe molto più conciliante verso una destinazione che non abbia tinte bianconere.