Domani, giorno di Inter-Napoli, Marco Branca compirà 46 anni. Anche di questo il direttore dell'area tecnica ha parlato nel corso dell'intervista ai microfoni di Inter Channel, ammettendo che il regalo più bello sarà quello di "poter trascorrere il compleanno con la mia squadra, la squadra che amo".
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Branca parla chiaro: da Ranocchia a Sanchez. Da Zanetti ai giovani del futuro
Domani, giorno di Inter-Napoli, Marco Branca compirà 46 anni. Anche di questo il direttore dell’area tecnica ha parlato nel corso dell’intervista ai microfoni di Inter Channel, ammettendo che il regalo più bello sarà quello di...
"Credo che come club abbiamo dimostrato di saper vincere con molti tecnici. Questa stagione è partita e si è sviluppata con qualche difficoltà ma abbiamo dimostrato di essere uniti tutti, tra mille infortuni fisici e un incastro mentale non perfetto, che stentava nel migliorare. Non voglio essere troppo ottimista ora, perché poi c'è il lavoro giorno dopo giorno e le partite vanno giocate e sofferte, con il nostro spirito che ci ha contraddistinto, però c'entusiasmo", ha dichiarato Branca, parlando poi del passaggio dal 2010 al 2011, che ha visto anche un cambio di gestione in panchina.
Branca ha poi parlato dell'arrivo di Andrea Ranocchia, "uno sforzo temporale di una decisione già presa. Lui sarebbe sicuramente arrivato per giugno perché faceva già parte delle nostre mire tecniche da tanti anni, ma poi lui ha lavorato molto dopo l'infortunio, ha dimostrato carattere, e con l'infortunio di Samuel si era reso necessario. L'unico modo per non perdere competitività era prendere il più bravo che c'era, ovvero lui. Da parte dell'Inter mi sembra che sia stata sempre privilegiata la qualità, non la nazionalità. Se poi la qualità è italiana va bene, siamo ben felici. Noi abbiamo inoltre piacere che dalle nostre giovanili escano molti bravi giovani, se poi dopo hanno anche la capacità di dimostrare che possono stare dentro San Siro, meglio. Giocare nell'Inter a San Siro non è facile, giochi in 11, giochi con la squadra, ma poi nel momento di difficoltà giochi da solo, e quindi devi avere la personalità e le doti tecniche per farlo".
Branca parla poi ancora di Zanetti, ma non di quando smetterà: impossibile pensarci. "Io non lo so quando smetterà e non ci voglio neanche pensare, non ci vuole pensare nessuno e neanche lui ci vuole pensare. Quando sarà il momento lo capirà lui, quello che so è che si è tolto tutte le soddisfazioni del mondo con noi, oltre a tutte le insoddisfazioni (sorride, ndr)".
Poi un auspicio per il 2011: "Voglio che il 2011 sia un anno pieno di spirito Inter come lo sono stati gli ultimi anni e che si sviluppi ancora di più la passione dei nostri tifosi, che possano cominciare ad avere la cultura del bicchiere mezzo pieno".
Con Branca si parla, ovviamente, anche di mercato, a partire dall'interesse per Sanchez dell'Udinese, con una battuta del dt: "Se arriva a gennaio? Di quale anno?", sorride. "Noi abbiamo sempre lavorato per tempo - prosegue -, ma quando parlavo del bicchiere mezzo pieno pensavo anche al fatto che negli ultimi anni sono stati fatti degli sforzi considerevoli per raggiungere la vetta del mondo. Ora, contemporaneamente a un esigenza economica mondiale e a delle direttive che riguardano tutti, credo che sia giusto e onesto non pretendere chissà quali sforzi se poi vanno a danno della salute del club. In questo momento a maggior ragione non possiamo permetterci di sbagliare niente".
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