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Tutto così inspiegabile… All’arrivo non si era per niente nascosto, anzi, si era fatto ammirare per quella sua meravigliosa normalità nel mettere ordine a centrocampo. Poi un limbo durato mesi, in cui Marcelo Brozovic ha galleggiato in mezzo a tante gare prive di mordente. Senza grinta, quasi in altre faccende affaccendato. E poi si sa come va a finire: la critica è così, ha poco tempo per accertare e magari comprendere i motivi di un'involuzione. Giusto o sbagliato che sia, finisci nel calderone dei bolliti, e a quel punto diventa complicatissimo trovare le energie per scoperchiare la casseruola e tirarsene fuori.DA MANI NEI CAPELLI - Lui ce la sta facendo. Brozovic sta risalendo la china adoperando sconosciute riserve di tenacia. Dove siano state nascoste finora rimane un mistero, ciò che conta è che abbia deciso di tirarle fuori nel miglior momento possibile. Perché l’Inter di Roberto Mancini iniziava a zoppicare, alla continua ricerca com’era di un leader di centrocampo. Perché Kondogbia ha assolutamente bisogno di altro tempo e perché Felipe Melo non è nel miglior momento di forma. Il croato si è ripreso sé stesso e l’Inter quando entrambi sembrano aver bisogno di uno psicologo; una prova di forza che fa ben sperare, perché le ultime gare dell’ex Dinamo Zagabria sono da mani nei capelli. ORO COLATO PER MANCINI - Presente in tutte le azioni pericolose dell'Inter, fulcro del gioco dell'intera squadra, pedina fondamentale in ripiegamento: questo è l'attuale Marcelo Brozovic, quello che aveva imparato a conoscere l'Intera Croazia, quello seguito dal Milan e strappato ai cugini da un blitz di mercato di Piero Ausilio. L'Italia e gli interisti stanno finalmente imparando a conoscere un calciatore su cui probabilmente avevano smesso di credere, da troppo tempo travestito da promessa. Il secondo tempo di Palermo e la gara interna contro la Roma hanno messo in luce un calciatore totalmente rinato, con doti e caratteristiche tanto care care a Roberto Mancini, che di questo passo non potrà più fare a meno di lui.
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