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L'Inter pareggia ma convince contro una squadre più scorbutiche del campionato. I nerazzurri non concedono praticamente nulla al Cagliari, che trova l'1-1 su un "tiraccio" di Nainggolan deviato da Rolando. L'impressione che ha lasciato la squadra di Mazzarri è stata ottima, soprattutto dal punto di vista dell'organizzazione di gioco, difensiva in particolare.
Un superbo Ranocchia ha guidato una retroguardia mai impensierita da Pinilla e Ibarbo, sempre pericolosi contro avversari anche blasonati. Il pareggio sta stretto, strettissimo alla banda di Mazzarri, che può però gioire per la prestazione convincente anche con il turnover: Kovacic è in crescita, Belfodil è sembrato tutt'altro che spaesato (alcuni giudizi sono sembrati imbarazzanti in quanto a superficialità per un giocatore che si è mosso più che discretamente) e Icardi si è dimostrato un'arma letale.
Ora l'attenzione, di tifosi e media, si sposta su un altro campo, o meglio su un tavolo: quello della trattativa tra Massimo Moratti ed Erick Thohir.
Domani il presidente nerazzurro illustrerà al cda il nuovo progetto che vede coinvolta la cordata indonesiana e di fatto darà il via alla nuova era. Lì non basterà destare una buona impressione: serviranno i dati di fatto.
A Moratti non basteranno più le metafore ("saremo due genitori che gestiranno il figlio Inter"), dovrà addentrarsi nei dettagli di una svolta epocale che però presenta ancora dei lati oscuri. Quote, ruoli, progetti: finora tutto è stato lasciato volutamente all'interno di un alone di mistero e incertezza. Ma i tempi sono maturi: a fine ottobre Thohir piomberà nell'universo Inter con un viaggio di sola andata (in senso metaforico visto che non sarà l'indonesiano a guidare la società da Milano). Un viaggio che dovrà essere la base di un nuovo futuro vincente.
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