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Dopo la Fiorentina (e Della Valle), arriva la denuncia di falso in bilancio anche per la Juventus (e Andrea Agnelli).
È quanto, secondo Paolo Ziliani del Fatto Quotidiano, succederà domani, dopo l’assemblea degli azionisti-Juve in programma oggi. Nel corso della quale, a proposito dei risarcimenti milionari da corrispondere alle parti lese di Calciopoli (Bologna, Brescia, Atalanta, Victoria 2000, Figc, ministero dell’Economia) dai soggetti responsabili del danno (Juventus, Fiorentina, Giraudo, Moggi, Diego e Andrea Della Valle, Mencucci, De Santis) indicati da tre sentenze di Cassazione, sarà interessante sentire cosa dirà il presidente Agnelli.
Juventus consapevole - Nella "Relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2016”, al punto 59 (“Controversie in corso”, pag. 85), la Juventus dà finalmente conto dell’esistenza di due ricorsi: uno di Giuseppe Gazzoni Frascara per 34,6 milioni, notificato il 13 ottobre 2015; e uno di Victoria 2000 Srl di Gazzoni, già titolare del 100% del capitale del Bologna, per 49 milioni, notificato il 2 dicembre 2015. Ecco cosa scrive la società bianconera in proposito: “Allo stato le suddette parti attrici non hanno fornito argomenti né elementi di prova tali da giustificare la responsabilità di Juventus e le conseguenti richieste risarcitorie”. Quindi i bianconeri, pur essendo quotati in borsa NON hanno predisposto nessun accantonamento. Falso in bilancio, secondo gli accusatori.
Falso in bilancio, sulla Fiorentina si sta già indagando - La Procura di Firenze è già al lavoro sui bilanci dei viola, presto la questione Juve toccherà ai magistrati di Torino. L'affermazione che recita “le parti attrici non hanno fornito argomenti né elementi di prova” è piuttosto surreale. La Cassazione ha infatti e in via definitiva accertato le responsabilità della Juventus e dei suoi ex dirigenti Moggi e Giraudo. Respinto il ricorso di Moggi contro la condanna al risarcimento dei danni delle parti civili, bocciato il ricorso contro la radiazione (Tar del Lazio), bocciato il ricorso della Juventus che voleva un risarcimento dalla Figc (valgono le sentenze sportive e quindi: Moggi e Giraudo radiati, Juventus in serie B).
Ziliani mette l'accento su un passaggio fondamentale (e fondamentalmente ignorato), che articola in 4 punti:
1) la Cassazione del processo-Moggi ha annullato il capo della sentenza d’appello relativo alle statuizioni civili in cui la Corte d’appello aveva optato per il proscioglimento della Juventus.
2) La Corte ha precisato che il proscioglimento della Juventus è confermato solo in riferimento a Brescia e Lecce; e questo perché le due società hanno rinunciato alle pretese risarcitorie.
3) La Corte ha accolto tutti i motivi del ricorso di Victoria 2000 contro il proscioglimento della Juventus; se non ne avesse accolto qualcuno, avrebbe dovuto esplicitamente rigettarlo.
4) Tutto ciò in totale coerenza con le parti della motivazione in cui è scritto che l’associazione a delinquere promossa dall’“onnipresente duopolio juventino Moggi-Giraudo” ha operato nell’interesse della Juventus (pag. 106, punto
78.1), in cui si parla dello “strapotere del Moggi nel condizionamento del settore arbitrale per piegarlo agli interessi
a favore della Juventus”(pag. 111, punto 82.9) fino ad arrivare al “condizionamento del campionato e per il
successo di una determinata squadra, nel caso in esame la Juventus” (pag. 41, punto 18.6).
Calciopoli ha dato le sue risposte definitive: la Juventus è stata considerata direttamente responsabile, in linea con quanto aveva stabilito dieci anni fa la giustizia sportiva. Nel respingere il ricorso per il risarcimento di danni che i bianconeri pretendevano dalla Figc (444 milioni) il Tar del Lazio ricorda proprio il ricorso già presentato nel 2006 e abbandonato dalla stessa Juventus per il lodo arbitrale, dal quale uscì sconfitta. Al punto F del lodo arbitrale firmato dal presidente del Collegio Pier Luigi Ronzani (27 ottobre 2006) che la Juventus FC Spa deve considerarsi direttamente responsabile, ai sensi dell’art. 2 cgs, dei comportamenti tenuti dal dott. Antonio Giraudo e dal sig. Luciano Moggi, in gravissima violazione dell’art. 6 cgs”. Conclude Ziliani: "Questo è quanto. Agnelli ha deciso di prendersi un rischio altissimo: ma la verità è che su Calciopoli il tempo dei bluff è finito."
(Il Fatto Quotidiano)
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