- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Paolo Ziliani, giornalista del Fatto Quotidiano, sta seguendo attentamente la vicenda legata ai risarcimenti di Calciopoli che il mondo Juve dovrà ore pagare. Dopo aver denunciato una settimana fa il rischio di falso in bilancio per Juventus e Fiorentina (leggi qui l'articolo completo), oggi torna a parlare di ciò che comporteranno in concreto le condanne definitive: "Ora che la giustizia ha fatto il suo corso indicando in modo definitivo carnefici e vittime, i condannati eccellenti, Big Luciano in testa, han preso a dibattersi istericamente: con l’unico risultato di andare ogni volta più a fondo, visto che sotto i loro piedi si sono aperte le sabbie mobili." Le ultime arrivano proprio dal Tar (ve ne avevamo parlato qui), che ha respinto il ricorso presentato da Moggi contro la radiazione decisa nel 2012 dall’Alta Corte del Coni, che confermava la radiazione già decisa dalla Corte di Giustizia. Le motivazioni? Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso “per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo”. Così Moggi avrebbe perso solo tempo perché la disciplina delle questioni in oggetto riguarda la giustizia del calcio. Che ha deciso di radiare Moggi e Giraudo e di spedire la Juventus in B.
Conclude Ziliani: "Una brutta botta, per Big Luciano, che arriva due mesi dopo che la Cassazione ha respinto
il ricorso presentato da Moggi contro la sua condanna, in via definitiva, al risarcimento dei danni alle parti civili di Calciopoli. Moggi non avrebbe voluto, ma dovrà pagare i danni a Figc e ministero dell’Economia, Atalanta e
Brescia, Bologna e Victoria 2000 srl proprietaria ai tempi del Bologna, così come dovranno farlo la Juventus, la Fiorentina, Giraudo, Diego e Andrea Della Valle, Mencucci e l’ex arbitro De Santis. Dopo il Tar che ha fatto colare a picco le pretese di risarcimento della Juventus (444 milioni dalla Figc), ribadendone anzi le colpe e ricordando le condanne inflittele dalla giustizia sportiva, ecco il Tribunale dare un’altra picconata alla smania d’impunità del massimo responsabile dello scandalo: Moggi. Dieci anni dopo, i nodi sono arrivati al pettine. Ora bisogna solo mettere mano al portafogli."
(Il Fatto Quotidiano)
© RIPRODUZIONE RISERVATA