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Getty Images
Con l'infortunio di Brozovic con la Croazia, erano in molti a temere che l'Inter potesse faticare come capitato lo scorso anno. Il vice Brozovic designato e scelto dal mercato era il giovane Asllani, ma Inzaghi ha riproposto un'idea della scorsa stagione abbassando Calhanoglu come vertice basso. Al suo fianco il solito Barella e Mkhitaryan. E il risultato è stato quasi sorprendente. Tre gare e tre prestazioni maiuscole per il turco: le due di Champions al cospetto del Barcellona e anche l'ultima di ieri contro la Salernitana.
Qualità, pulizia nei passaggi, libertà di movimento, Calhanoglu si è calato alla perfezione nel ruolo di regista mettendo al servizio della squadra qualità e quantità. L'ex Milan riesce a trovare con maggiore costanza la giocata importante giocando qualche metro più indietro. E oltre alla qualità, non manca mai il suo apporto di corsa e interdizione. E i numeri sono dalla sua parte.
Nel match contro la Salernitana Calhanoglu ha percorso 11,034 km dietro solo a Barella dell'Inter e a Coulibaly della Salernitana. 4 le occasioni da gol create, 87 i palloni giocati (secondo solo a Skriniar), 1 assist, 3 passaggi chiave, 65 passaggi riusciti, 90% dei passaggi riusciti sul totale, 40 palloni giocati in avanti e ben 12 recuperi (secondo Acerbi con 7) che è la statistica che stupisce più di tutte. Qualità e idee, ma anche quantità e interventi preziosi per sradicare il pallone agli avversari.
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