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Calhanoglu, dirigenti straordinari: c’è tutto un non detto. InterSpac? La penso così

Alfio Musmarra

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: l'Inter piazza il colpo a sorpresa, unica mossa possibile per i dirigenti. Veloci e decisi

Sulla questione Calhanogluesiste un sottobosco di non detto che andrebbe approfondito, sviscerato.

Partiamo da un presupposto. Non  esiste tifoso dell’Inter che consideri Hakan Calhanoglu un fuoriclasse. Nessuno. Altro discorso è il sano sfottò campanilistico nel sottrarre un giocatore ritenuto importante se non determinante ai dirimpettai del Naviglio. Perché sempre a proposito di sfottò in questi mesi ne abbiamo sentiti a profusione.

Tra sorpassi e controsorpassi, fallimenti e mancati pagamenti, ad esperti economisti e campioni d’inverno la stagione è stata animata mica poco.

Perché seppur con tutte le difficoltà del caso alla fine la questione stipendi è stata risolta con buona pace di chi era pronto a recitare il de profundis e questo dovrebbe far riflettere sull’appeal di un club che secondo gli stessi esperti di economia non sarebbe stato più meta di giocatori visto le difficoltà in cui versa.

Se da un lato poi si è dovuta accettare la cessione di Hakimi e speriamo resti la sola, sostituire all’improvviso Eriksen non era cosa facile. La dirigenza è stata straordinaria nel sfruttare lo stallo dell’affair Calhanoglu inserendosi e chiudendo in poche ore. Si è preso il meglio che potesse offrire il mercato nella contingenza senza esborso per il cartellino a fronte certo di un ingaggio importante.

Al Milan non si strapperanno i capelli, così come i tifosi interisti non hanno fatto i caroselli, ma resta comunque anomalo il contesto di tutta questa situazione. Perché è quantomeno bizzarro vedere il turco varcare il ponte del Naviglio per qualche milione di euro, è stravagante che il Milan lo abbia perso per così poco ed evidentemente se insieme al discorso del turco aggiungiamo la questione Donnarumma qualcosa all’interno non torna.

Così come hanno stupito le prime dichiarazioni del neo trequartista interista che si è calato subito nel nuovo ruolo quasi stufo di una situazione pregressa mai raccontata. Certo non sarà facile soprattutto all’inizio vivere in un contesto che avrà certamente delle pressioni non facili per lui.

Fa un po’ strano veder ricordare i pregressi trascorsi del turco come a dire: c’era da aspettarselo.

Perché allora vuol dire:

1 che non andava preso

2 che non si è stati lungimiranti nel prevenirlo.

Erano troppi 5 mln di ingaggio? Certamente ma non dovendone pagare il cartellino è un buonissimo compromesso di questi tempi a meno che il club non abbia in mano una carta migliore a costi inferiori. Presto sapremo ma poi non sono neppure cose che ci riguardano direttamente, perché Marotta e Ausilio hanno già i loro pensieri che riguardano un mercato complicato come non mai.

Le direttive sono ormai chiare, perdere un elemento come Hakimi è doloroso ma non ci sono alternative. La speranza è quella di riuscire a trattenere gli altri ma ad oggi non vi è nessuna certezza. Tradotto: non sono giunte offerte, ma nel momento in cui dovessero arrivare verranno ascoltate. Bisognerà mettersi nell’ordine di idee che nessuno è incedibile a fronte di offerte da capogiro e le alternative non saranno di primo piano.

In attesa di avere riscontri su Interspac, che ad oggi sinceramente trovo molto nebulosa e ben lontana dall’entrare in una fase operativa che possa consentire al club di ‘respirare’. L’idea e la volontà è assolutamente lodevole e sarebbe magnifico poterla attuare, ma servirà purtroppo ancora del tempo.