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Calhanoglu: “Mai pressioni, società Inter ci vietò contatti con ultras. Solo rapporti sporadici”

Daniele Mari Direttore 
Calhanoglu ha ammesso di aver conosciuto alcuni vertici della curva nerazzurra, da cui aveva ricevuto solidarietà per il terremoto in Turchia

"Nessuna pressione". Il calciatore nerazzurro Hakan Calhanoglu, è stato sentito da personale della squadra Mobile di Milano come testimone nell'inchiesta 'Doppia curva' che ha permesso di azzerare i direttivi delle curve milanesi per sospette infiltrazioni criminali.

Il nome del giocatore turco viene tirato in ballo, si legge nelle carte dell'inchiesta coordinata dai pm della Dda Sara Ombra e Paolo Storari, da Marco Ferdico, tra i 19 arrestati. Calhanoglu ha ammesso di aver conosciuto alcuni vertici della curva nerazzurra, da cui aveva ricevuto solidarietà nell'occasione del terremoto in Turchia, e di aver avuto rapporti sporadici rapporti "solo a titolo personale" sebbene "la società ci aveva detto di non avere contatti con gli ultrà".

In particolare il giocatore avrebbe conosciuto oltre Ferdico anche Antonio Bellocco, ucciso lo scorso settembre a Cernusco sul Naviglio, ma di aver scoperto realmente chi fosse il rampollo del clan di Rosarno "solo dopo aver visto la fotografia in seguito alle notizie sul suo omicidio".