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L'Inter ha svoltato con Hakan Calhanoglu in cabina di regia. Prima Luciano Spalletti aveva trasformato Marcelo Brozovic in regista, nel lontano 2018. Poi il turco si è preso le redini della squadra, proprio quando il croato è stato a lungo ai box per infortunio. E da lì Simone Inzaghi non ha più avuto dubbi, come sottolinea l'edizione odierna di Tuttosport nel focus su Calha.
"Dopo nove partite consecutive da regista, Inzaghi dovette fare a meno per la seconda gara di Brozovic, infortunatosi durante la sosta per le nazionali di metà settembre. Il primo esperimento post-croato, con il giovane Asllani contro la Roma il primo ottobre, andò male. Così per l’esame Champions contro il Barcellona il 4 ottobre 2022, ecco lo spostamento al centro di Calhanoglu, una mossa che ha cambiato la storia recente dell’Inter e la carriera del turco. Non solo in quel ruolo Calhanoglu decise la partita, dando il là al super percorso in Champions della squadra di Inzaghi, ma, di fatto, definì la fine della Brozovic-dipendenza. L'esplosione di Calhanoglu davanti alla difesa ha dato alla squadra di Inzaghi maggiore dinamismo e verticalità, una dimensione europea, e ha ovviamente portato Brozovic a passare più tempo in panchina e, di conseguenza, il club a non ritenerlo più centrale per il progetto, tant'è che l'estate scorsa è arrivata la cessione all'Al-Nassr.
Con Calhanoglu in regia è un'altra Inter e chissà cosa sarebbe stato il 10 giugno a Istanbul se Mkhitaryan non si fosse fatto male qualche settimana prima: in finale di Champions contro il Manchester City, infatti, Inzaghi dovette inizialmente fare a meno dell'armeno e Calhanoglu dovette così tornare a giostrare da mezzala sinistra - e non giocò una buona gara -, con Brozovic regista. Adesso l'Inter è nelle sue mani e la nuova missione di Inzaghi sarà quella di rendere la squadra non dipendente proprio dal turco, cercando di dare sempre più spazio ad Asllani, apparso già in crescita nelle ultime apparizioni. Ma l'Inter con Calhanoglu è una squadra, senza un'altra. Il turco in quel ruolo ha trovato il suo Eden, mostrando una naturale attitudine non solo all'impostazione, già nelle sue corde, ma anche nell'interdizione. E ovviamente sarà lui a guidare la squadra sia domani a Bergamo, che mercoledì a Salisburgo", si legge.
(Fonte: Tuttosport)
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