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Calhanoglu, nuovo no a 18 mln l’anno dall’Arabia. L’Inter è casa sua, obiettivo scudetto

Il centrocampista turco è uno degli elementi fondamentali di questa Inter e il tecnico non vuole assolutamente rinunciarci

Tra i giocatori fondamentali dell'Inter di Inzaghi c'è sicuramente Hakan Calhanoglu. Arrivato dal Milan a parametro zero, il tecnico lo ha adattato prima da mezzala, con buoni risultati, poi lo ha impiegato da regista per sostituire l'infortunato Brozovic. Da lì nessuno è più riuscito a spostarlo.

"Oggi davvero in Europa è ad altezza del meglio che c’è. Calhanoglu eccelle. Nei gol da fermo, implacabile com’è dal dischetto, con 7 centri su 7 nell’anno solare 2023. Nella precisione dei passaggi, dov’è secondo solo a Rodri del Manchester City. E poi negli assist, nelle conclusioni, nei contrasti vinti. Nessuno, nei cinque maggiori campionati europei, ha fatto meglio di lui. La varietà di voci in cui il turco è protagonista è il segnale di un calciatore completo, che con naturalezza e velocità ha chiuso il cerchio della sua trasformazione tattica, da trequartista a mezzala fino alla posizione di regista. È la più grande intuizione di Simone Inzaghi in nerazzurro. Non l’unica, ma certamente quella che ha avuto un impatto più forte, sia dal punto di vista tecnico sia da quello finanziario, se è vero che la sua esplosione ha consentito all’Inter di poter rinunciare con serenità a Brozovic, producendo una corposa plusvalenza la scorsa estate", scrive La Gazzetta dello Sport.

"Per la verità, un’enorme plusvalenza l’avrebbe potuta regalare anche Calhanoglu. In estate l’Arabia Saudita lo aveva corteggiato durante il mese di agosto. Le sirene sono tornate a farsi sentire: un giocatore così non può non attirare l’interesse di chi punta i migliori calciatori d’Europa. E così nelle ultime settimane è tornato a farsi vivo l’Al Hilal, la squadra ha prima preso e poi perso per infortunio Neymar. Il club ha provato a capire se c’erano margini per convincere immediatamente il turco a trasferirsi in Arabia. Ma si tratta di una sorta di offerta...”open”, che di fatto è valida anche il prossimo giugno. Circolano anche i contorni dell’offerta fatta arrivare a Calhanoglu: quadriennale da 18 milioni di euro a stagione, di fatto il triplo di quanto guadagna attualmente in nerazzurro. La risposta del regista di Inzaghi è stata però netta, oggi come la scorsa estate. No grazie, niente Arabia. La testa è e resta all’Inter. Perché è troppo forte l’ambizione di inseguire lo scudetto con l’Inter, con una maglia a cui Calhanoglu si sente legato. È un idolo dei tifosi, il coro a lui dedicato è ormai una specie di tormentone, perché richiama il passato milanista del centrocampista". 

"Calhanoglu è l’equilibratore della squadra più equilibrata del campionato, quella col miglior attacco e la miglior difesa. E per l’allenatore è indispensabile. A raccontarlo c’è anche la lettura della gestione del giocatore. Il regista ha giocato da titolare 21 partite delle 24 stagionali. Ed è stato sostituito prima della fine quasi sempre: 4 volte su 4 in Champions, 12 su 17 in Serie A. Inzaghi lo sta centellinando. Gli risparmia minuti quando può, raramente lo spreme fino al 90’ così da abbassare il più possibile il rischio di infortuni muscolari, o di cartellini che vadano ad appesantire il curriculum. Calhanoglu è una specie di barometro nerazzurro: è quasi impossibile che il gioco scorra fluido se lui non è al top. Fa la differenza, averlo o no, averlo al top oppure giù di forma", chiude Gazzetta.



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