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Dal Milan al Frosinone: Calhanoglu sentenza su rigore. “La bellezza della semplicità perché…”

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"Nessuna rincorsa strana, nessun saltello, nessuna esitazione nella rincorsa. Calha sembra contare i passi", spiega La Gazzetta
Matteo Pifferi Redattore 

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"Quando si presenta dagli undici metri, non si parla più di tentativo di trasformazione, ma di sentenza. Hakan Calhanoglu avrà pure i piedi caldissimi e ricchi di qualità, ma nel suo sangue scorre ghiaccio per quanto riesca a rimanere freddo sul dischetto del rigore". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito ai numeri di Calhanoglu su rigore. Il turco, che ieri è diventato il miglior marcatore turco della storia della Serie A con 37 gol, ha segnato 11 rigori sugli 11 calciati da quando è all'Inter. E il primo è stato segnato proprio nel derby contro il Milan sotto la sua vecchia curva.

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"Hakan è la bellezza della semplicità: nessuna rincorsa strana, nessun saltello, nessuna esitazione nella rincorsa. Calha sembra contare i passi: rincorsa breve e conclusione quasi sempre rasoterra e all’angolino. Ieri ha spiazzato Turati per il 5° rigore trasformato in questo campionato dopo Fiorentina, Milan, Torino e Atalanta, mentre in Champions aveva deciso il match di andata contro il Salisburgo. Con Calha sembra tutto facile, anche se poi non è per tutti così", sottolinea La Gazzetta dello Sport che poi chiosa così:


"E al momento della sostituzione, il Meazza si è alzato in piedi per omaggiarlo: in fondo, con un Calha così, ogni obiettivo sembra possibile"

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