- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Getty Images
Hakan Calhanoglu dice tutto. Tra passato, presente e futuro, il centrocampista dell’Inter si è raccontato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Dopo una prima parte dell’intervista, ecco gli altri passaggi principali:
Che partita vi aspettate a Oporto?
"Una battaglia, in uno stadio che conosco bene. Con la Turchia lì abbiamo perso il playoff Mondiale col Portogallo: sul 2-1 abbiamo sbagliato il rigore del pareggio... Ma io credo davvero in questa squadra e in questa Champions: sogno di vincerla, magari quest’anno. So che è difficile, ma se passiamo poi può succedere di tutto... Per farcela a Oporto dobbiamo ripetere la prestazione fatta al Camp Nou".
È questo il miglior Calhanoglu di sempre?
"Sì, senza dubbio. Sono migliorato in ogni aspetto, sono una persona più matura anche fuori dal campo. È la mia migliore stagione perché mentalmente mi sento sempre sul pezzo".
Quando si citano i migliori centrocampisti d’Europa, si parla dei Modric e dei De Bruyne, dei Casemiro e dei Pedri, ma mai di lei: è giusto così o si sente sottovalutato?
"Sì, mi sento sottovalutato. Non sono lontano dai nomi che ha citato, ho tutto per avvicinarmi a loro: per come sono cresciuto mi vedo tra i primi 5 d’Europa nel mio ruolo, lo dico con umiltà ma con consapevolezza. A volte, alcuni giocatori, che giocano per esempio in premier in questo momento, possono avere più visibilità...".
I tifosi della sua ex squadra, però, non l’hanno mai perdonata e la insultano a ogni gara: cosa l’ha ferita di più nelle ultime tensioni col Diavolo?
"Mettiamola così: per metà della città sono un idolo e per metà un nemico. Metà mi ama e metà mi odia. In una stessa giornata mi è capitato di sentire per strada insulti milanisti e cori interisti. È qualcosa che ha a che fare col calcio: non sarò né il primo né l’ultimo a vivere una situazione così. Ma ormai non ci faccio più caso: il passato è passato. Ho un carattere duro che mi aiuta ad andare oltre. Diciamo che, se penso di avere ragione, mi difendo sempre, senza paura. E alla fine di tutto mi basta l’amore del popolo interista".
E un derby nei quarti Champions le piacerebbe?
"Molto, sarebbe storia!".
Quanto siamo vicini al rinnovo?
"Sono orgoglioso che l’Inter voglia rinnovarmi e la mia volontà è stare qua. Ma io voglio rimanere a Milano anche dopo, restando nel calcio. Magari apro pure un ristorante 100% turco che in città manca".
E si vedrebbe bene di nuovo con Kessie il prossimo anno?
"È un amico e un grande giocatore: qui i grandi giocatori sono sempre bene accetti... Parliamo tanto, è vero. Lui sa di giocare per una grande squadra, ma sa anche che l’Inter non sarebbe meno".
© RIPRODUZIONE RISERVATA