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Intervenuto ai microfoni di The National, l'ex centrocampista dell'Inter Esteban Cambiasso è tornato a parlare del Mondiale per Club 2010, vinto dai nerazzurri in finale contro il Mazembe: "Siamo arrivati ad Abu Dhabi per il ritiro invernale cinque o dieci giorni dopo che il Barcellona e l'Estudiantes giocarono la finale. Abbiamo scherzato sul fatto che l'anno dopo ci saremmo stati noi. Ma non solo per le amichevoli, ma per un altro motivo: e infatti dopo un anno ci siamo arrivati. Nessuno si aspettava che giocassimo contro un'africana in finale: è stato strano perché di solito arrivano in fondo la squadra europea e quella sudamericana. E c'erano molti tifosi dell'International, ma persero in semifinale. Ok, sappiamo che una sorpresa in finale può esserci, ma tutti fuori dal calcio pensano che le partite siano facili: vincere per noi è stato un bel ricordo, perché niente è fatto finché non lo fai. Quando giochi nell'Inter hai sempre pressioni: in ogni partita, amichevoli, campionato, Europa o partite internazionali. Devi convivere con la pressione. E non dipende dall'avversario. Quando giochi in un club del genere, sai che devi provare sempre a vincere: non dipende da un avversario piuttosto che un altro. Il momento migliore? La finale? Quando hai il trofeo in mano, è il ricordo migliore. Ricordo che Samuel era infortunato, si era rotto il ginocchio: non era un bel momento per la squadra, ma Zanetti vestì una maglia di Samuel quando alzò la coppa. Fu grandioso. E il nostro presidente Moratti vinse il trofeo 45 anni dopo suo padre".
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