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E il futuro? È in prestito...
—«Non so niente però a me piacerebbe restare qui. Sono cresciuto ammirando il Barça di Ronaldinho, il mio idolo, per me è un orgoglio indossare questa maglia. E non ci sono tanti altri club dove posso andare no?».
Ricordi dell'Italia?
—«Magnifici. Miei, in campo, e della mia famiglia, fuori. So che i tifosi dell’Inter non hanno gradito il mio passaggio alla Juventus, e mi dispiace perché a Milano ho fatto tanti amici. A livello umano l’Italia è il Paese più simile al Portogallo che ho incontrato nel mio Tour europeo, mi ha fatto veramente piacere passare da lì».
Chiudiamo con Atletico-Inter.
—«Mah, molto difficile. Due squadre simili nel modo di giocare, mi aspetto un partidazo molto fisico tra due grandi squadre. Non so, può succedere di tutto anche se l’Inter vince sempre e ha in mano lo scudetto. In questo momento è al top, seconda solo al City. Per me la squadra di Guardiola è la favorita per la vittoria, per rosa, forma di giocare e allenatore. È l’unica squadra che ha vinto 8 partite su 8, hanno tutto per fare il bis. Ma dopo il City oggi c’è l’Inter».
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