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Capello: “L’Inter sarà grandissima. Zhang vuole dominare, è un comandante. Con lui…”

Marco Astori

Crede che l’Italia l’abbia capita la lezione dopo l’esclusione dal Mondiale?

«Che tristezza. Ma credo che per il calcio italiano possa essere il punto di svolta».

In che senso, scusi?

«Per iniziare a fare qualcosa di diverso, cambiare il ritmo delle cose, che ormai da anni erano sempre le stesse. Non può esserci uno solo che decide, serve un gruppo di persone capaci che conoscano il calcio e lavorino insieme. Qualcuno che voglia perseguire gli interessi del calcio italiano e della nazionale. E non interessi personali».

A chi si riferisce di preciso?

«Dico solo che ci vuole una figura manageriale. In Inghilterra sono stati i primi a vendere i diritti tv in oriente e volevano la diretta di tutte le partite: ci vuole gente con idee e visione d’insieme».

Per la parte sportiva invece si fanno i nomi di Maldini, Costacurta...

«Per le questioni agonistiche, sono i nomi giusti. Ma senza sottovalutare il ruolo di figure con competenza commerciale: l’unica via per valorizzare il prodotto».

Dicono che per la panchina della nazionale invece qualcuno avesse pensato a lei. «Non lo farei mai, ho smesso».

Ma è stato chiamato?

«In ogni caso, sono in Cina».

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